L'erosione continua che da anni sta subendo il diritto alla salute nella ASL 10, ha già ha prodotto provvedimenti cosiddetti di razionalizzazione: riduzione di servizi, pesanti tagli agli organici degli operatori sanitari ( medici, tecnici ed ausiliari) e privatizzazione dei servizi ( dalla mensa, alle pulizie, all' assistenza alla persona ecc.).
Con i recenti provvedimenti annunciati dal Direttore Generale, sta arrivando a livello di guardia il rischio che non sia più garantito il diritto alla salute ai cittadini .
Si colpiscono le attività più utili e virtuose come le attività di chirurgia programmata che vuol dire prestazioni di chirurgia generale, ortopedia, oculistica, chirurgia plastica, urologia ed ostetrica e ginecologia; di fatto si puniscono quegli operatori che con professionalità e dedizione avevano organizzato al meglio queste attività e che hanno consentito, in questi anni, di ridurre le liste di attesa e ottimizzare le risorse.
Se a livello nazionale i tagli, con la chiusura di 7.389 posti letto, la riduzione del fondo sanitario, la indicizzazione dei posti letto pari a 3,7 per mille abitanti ecc. produrranno gravi conseguenze e non ridurranno i veri sprechi, a livello regionale e locale questi provvedimenti incideranno su una organizzazione ospedaliera e territoriale che in questi ultimi trenta anni aveva già subito la chiusura di 50 piccoli ospedali ( anni 70/80) e la riorganizzazione delle funzioni amministrative e tecniche con le aree vaste, ottenendo comunque il raggiungimento di indici di organizzazione dei servizi tra i più elevati in Italia.
La Toscana ha gli indici di degenza media tra i più bassi d'Italia e d' EUROPA, persegue da anni indici di rotazione e di occupazione dei posti Ietto ospedalieri tra i più bassi d'Italia, ha ridotto i ricoveri con la ottimizzazione dei Day Hospital e Day surgery, ha già sancito il limite dei 3,7 posti letto per mille abitanti, anticipando il Decreto Balduzzi ma, soprattutto, vanta risultati in termini di salute tra i più invidiabili ( l'aumento della speranza di vita, la mortalità infantile tra le più basse a livello europeo, ecc.) è, come si dice in economia, una regione virtuosa, che affianca altre regioni nell’applicazione dei piani di rientro e nonostante questo è costretta a fare i conti con i tagli di posti letto e personale, con le esternalizzazioni dei servizi, con i ricorso al precariato. Nel frattempo gli sprechi non si colpiscono ed anzi si fanno prolificare: spese inutili per apparati di direzione costosissimi, immobili mal gestiti, inutili spese sostenute per sale operatorie mai utilizzate, prescrizioni e prestazioni inappropriate, inefficaci e costose, nella più totale ed incontrollata discrezionalità. Circa le affermazioni del Direttore Generale, poi, sul disavanzo da coprire, è chiara la chiamata in causa proprio chi ha provocato in questi anni il presunto disavanzo e che, guarda caso, è stato promosso ad Assessore alla Sanità.
La USB respinge con forza i provvedimenti del Direttore Generale che, in totale disprezzo di operatori e pazienti, colpisce in modo indiscriminato servizi e prestazioni, illudendosi di ottenere il pareggio di bilancio e di fatto, privando i cittadini di risposte ai loro bisogni e giudica tale strategia scellerata, controproducente e pericolosa.
Come USB restiamo convinti che solo una grande mobilitazione può arrestare ed invertire tale processo
per riconquistare il diritto di incidere sulle scelte che ci riguardano, senza deleghe in bianco, soprattutto dopo l'esperienza drammatica degli ultimi governi.
A breve comunicheremo a tutte ed a tutti il calendario delle iniziative:
inizia una stagione di lotte con USB!!!