COMUNICATO STAMPA
Dopo il successo delle giornate di sciopero mobilitazione del 21 e 22 ottobre contro la riforma costituzionale e le politiche renziane, prosegue il forte impegno dell’USB per il NO al referendum costituzionale.
Numerosi comitati per il No che si sono costituiti in tanti luoghi di lavoro, fra cui non potevano mancare quelli degli Enti Pubblici di Ricerca, sorti per iniziativa dell’ANPI provinciale di Roma e dell’USB Ricerca: nell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nell’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (ISFOL) e nel Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA).
Il comitato per il NO dell’ISFOL/CREA organizza l’assemblea-convegno “LE RAGIONI DELL’OPPOSIZIONE ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE”, che si terrà domani, 23 novembre, presso l’auditorium dell’ISFOL, in Corso d’Italia 33 a Roma, dalle ore 10.00.
Interverranno:
Tina Costa – staffetta partigiana
Giorgio Cremaschi – Forum Diritti/Lavoro
Carlo Guglielmi - Forum Diritti/Lavoro
Laura Ronchetti – costituzionalista
Viviana Ruggeri – Coordinamento nazionale USB P.I. Ricerca
“Nel rilanciare l’opposizione sociale e sindacale allo stravolgimento della Costituzione, al Governo Renzi, all’Unione Europea e alle politiche di austerità e di rapina dei grandi gruppi economici e finanziari, anche il settore della Ricerca pubblica offre il suo contributo, opponendosi in ogni modo a questo Governo che tenta di ‘addomesticarla’ alle proprie esigenze per svuotarne il valore di bene comune”, spiega Viviana Ruggeri, del coordinamento nazionale USB P.I. Ricerca.
“Durante l’assemblea–convegno si sosterranno le ragioni del No da diverse prospettive, a partire dalla partigiana Tina Costa, che ha speso la sua vita a difesa della Costituzione, le cui radici poggiano nella lotta e nella Resistenza antifascista, sino alle testimonianze di esponenti del mondo sindacale conflittuale, del diritto e dell’economia, ritenendo che la nostra Repubblica debba ancora fondarsi sul lavoro e sui diritti sociali e non diventare il sistema dei voucher e del Jobs act”.
“La scelta della sede non è casuale - evidenzia la sindacalista - perché la Riforma costituzionale impatterà in maniera rilevante anche sul futuro dell’ISFOL, i cui dipendenti, a seguito dell’eventuale accentramento delle competenze in materia di politiche di lavoro, saranno trasferiti in modo coattivo alla nuova Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), perdendo dunque l’unico ente di ricerca pubblico in grado di smascherare i reali effetti del Jobs act”, conclude Ruggeri.