Nonostante gli “ostacoli” posti dal management aziendale, moltissimi lavoratori hanno preso parte alla prima assemblea generale indetta per il 5 marzo a Fiumicino da USB insieme a Cub Trasporti, Confael Assovolo e il comitato ACC.
Nell’assemblea si è preso atto dell’apertura di una nuova fase della lunga vertenza Alitalia dopo la sonora bocciatura dello pseudo-piano da parte dei lavoratori, con la nomina dei tre commissari straordinari da parte del MISE. Commissariamento che, è bene sottolinearlo, è provocato dallo stato disastroso dei conti generati da due anni di gestione scellerata e che lascia più di qualche dubbio sulle ragioni di tale disastro.
La priorità oggi è la ricostruzione della compagnia attraverso un nuovo Piano Industriale e un nuovo assetto proprietario e con l’intervento diretto dello Stato sino alla nazionalizzazione. Abbiamo riscontrato con piacere che certi temi, tabù fino a pochi giorni fa, oggi sono al centro della discussione della politica e degli esperti, come avvenuto anche il giorno precedente al Consiglio Comunale Straordinario aperto tenuto in aeroporto dal Comune di Fiumicino.
È necessario che si ricostruisca un clima di corretto rapporto con i lavoratori ma fondamentale è anche l’assunzione di responsabilità da parte del Governo e dei ministri coinvolti, i quali dovrebbero smettere di evocare fallimenti o liquidazioni con l’ottimo risultato di azzerare la vendita di biglietti e di spazi merce.
Allarmismi che non solo minano il futuro aziendale ma che stanno provocando l’apertura di crisi a raffica in tutto le aziende dell’indotto aeroportuale.
Ad avviso di molti esperti, una volta sgravata da costi generali esorbitanti e ingiustificati, elencati dallo stesso commissario Gubitosi, Alitalia potrebbe tornare in equilibrio e puntare a ottenere gli investimenti necessari per il rilancio.
I lavoratori hanno approvato la convocazione di una grande manifestazione a Roma per il 27 maggio prossimo, invitando a partecipare tutte le realtà cittadine in crisi per protestare contro le privatizzazioni e le crisi industriali del nostro Paese, di cui Alitalia sta diventando un simbolo a livello nazionale.
Inoltre una delegazione di lavoratori Alitalia sarà presente alla manifestazione “Roma Non Si Vende” del 6 maggio a Roma.
Le prossime settimane saranno decisive e i lavoratori Alitalia sono pronti a difendere con tutti gli strumenti disponibili la propria Compagnia con la stessa determinazione con la quale hanno respinto l’ennesimo piano fallimentare.
Aderente
alla FSM