L'attacco alle pensioni pubbliche degli ultimi 25 anni, che in Italia ha avuto la sua fase di maggior rilevanza nell'ultimo decennio, è stata accompagnata dalla creazione dei Fondi Pensione quale strumento di parziale sostituzione della previdenza pubblica.
Il reale obiettivo però non è stato e non è certo quello di leva economica in favore dei lavoratori, ma di un vero e proprio strumento finanziario che, ad esempio, nei Paesi come gli Stati Uniti nei quali da più anni si utilizza in modo ampio e quale unico sostegno previdenziale, i Fondi detengono circa il 45% del valore delle azioni di quel paese.
Anche in Italia i Fondi Pensione, anche se ancora in misura minore, sono oggi un influente strumento finanziario che sposta risorse economiche dalle tasche di chi lavora alla finanza (anche quella più becera), alle borse, alle banche, ai gruppi economici, agli speculatori di ogni tipo e a tutti coloro che hanno agito quei meccanismi finanziari ("derivati" e simili) che hanno contribuito pesantemente alla crisi di questi ultimi anni.
USB nelle posizioni ufficiali e formali scritte ed espresse da anni, prime fra tutte quelle statutarie e congressuali, prevede un NO secco ai fondi pensione (per noi Fondav) e la difesa delle pensioni pubbliche (per noi il Fondo Volo). Questi sono soltanto alcuni, anche se i principali, degli argomenti che fanno dire NO ai Fondi Pensione e che già come SULTA e SdL negli anni passati ci hanno fatto dare una valutazione negativa della loro costituzione.
Tuttavia, tra gli assistenti di volo Alitalia, il Sulta nel 1997 fece una valutazione che, pur riaffermando una contrarietà di base, prendeva in esame un quadro ancora non completo di tutti gli elementi (stavamo all'inizio dell’attuazione dei Fondi in Italia e ancora non erano evidenti alcuni aspetti negativi che si sono consolidati nel tempo), ma, soprattutto, partiva dalla necessità di garantire alla categoria di non perdere le quote della Ex-Visco; il Fondo Pensione era l’unico strumento dove era ammesso dalla legge di poter riversare tali importanti somme economiche.
Oggi, l’esperienza maturata e l’attuale situazione ci porta a fare alcune riflessioni:
da una parte, le quote della ex-Visco sono un ricordo del passato;
dall’altra abbiamo sperimentato come il ruolo di controllo, prefissato e svolto soprattutto nella fase di costituzione formale del fondo, si è via via risolto con una routine senza fine e quindi con la valutazione oggi, di obiezione ed opposizione.
Dobbiamo ammettere che, nonostante sacrifici di carattere personale e di risorse economiche per il sindacato, il senso di responsabilità delle persone demandate a rappresentare il sindacato unitamente alle professionalità che siamo stati capaci di esprimere al CdA, tutto ciò non è stato sufficiente a scalfire certi meccanismi.
Il problema non siamo noi e neanche la categoria: il problema è che i Fondi Pensione, proprio per la loro struttura, per l'obiettivo economico che sottendono e per i motivi sopra riportati, sono cosa assolutamente intangibile ed immodificabile dall'interno PERCHE' SONO STATI COSTRUITI LEGISLATIVAMENTE PROPRIO PER ESSERE IMPERMEABILI a modifiche sostanziali.
Questo dato politico vale per Fondav, così come per tutti gli altri fondi chiusi categoriali in Italia e per i fondi privati aperti con minime variazioni d’impostazione tra l’uno e gli altri aldilà delle differenze di trattamenti più o meno sostanziali, elemento che non è in discussione in questo comunicato.
Per questi motivi USB, pur potendo ripresentarsi automaticamente come fonte istitutiva, rifiutando gli apparati e gli ingranaggi di questo sistema che continuiamo a criticare, ha deciso di non ripresentare una propria lista alle prossime elezioni di Fondav e di esercitare ogni possibile controllo dall'esterno, utilizzando tutti gli strumenti sindacali, statutari e del diritto civile a disposizione.
In modo altrettanto chiaro cercheremo di spiegare ai nuovi assunti quanto la propria pensione sia maggiormente tutelata se lasciata maturare nelle aziende, anche con rendimenti più bassi ma certi e quali siano le conseguenze dell'eventuale adesione a Fondav, specificando la nostra posizione contraria rispetto a tale scelta.
Anche questo è un segnale nuovo e diverso che USB intende dare all'intera categoria: in una fase sociale ed economica che tende ad annullare qualsiasi diritto è necessario tornare a fare sindacato in modo diretto e senza mediazioni istituzionali.
Sappiamo d’altronde che molti assistenti di volo hanno già aderito a Fondav e continuano a versare il loro contributo economico. L’analisi e la nostra specifica decisione di non partecipare alle elezioni di Fondav non preclude certo la possibilità di verificare la possibilità o l'opportunità di partecipare alla rappresentanza in Fondav da parte di colleghi che – come abbiamo saputo in questi giorni – intendono costruire una “Lista indipendente”.
Anzi, invitiamo chi volesse votare, a scegliere questa lista alternativa ed indipendente, sapendo però che il vero controllo su Fondav e sulla previdenza, come per qualsiasi altro argomento che interessa tutti noi lavoratori, deve essere affrontato in maniera collettiva attraverso lo strumento sindacale.
U.S.B Lavoro Privato T.A .
Fiumicino, 27 luglio 2011