Le decisioni di ThyssenKrupp, col tentativo di sfilarsi da Terni, rischiano di minacciare seriamente il futuro dell’occupazione del territorio e le prospettive industriali del sito produttivo ternano.
USB si chiede che fine abbiano gli impegni presi nell’ambito del piano industriale presentato nel 2019 che avrebbe dovuto garantire piena occupazione e lavoro attraverso investimenti ingenti a conferma della strategicità del sito produttivo dell’AST di Terni.
ThyssenKrupp faccia sparire dal tavolo la minaccia di vendita e concretizzi un impegno basato su un quadro industriale vero, capace di rilanciare il territorio e garantire prospettive che si vedono oggiadombrate dal cosiddetto “Piano per l’acciaio” del colosso tedesco che ha già dichiarato 3000 esuberi in ambito globale per garantirsi profitto e competitività anche alla luce del fallimento della fusione con l’indiana Tata Steel del comparto acciaio di ThyssenKrupp.
Sulla base di questo scenario, per USB non solo è urgente e necessaria la convocazione di un tavolo ministeriale che affronti l’emergenza legata alle scelte della multinazionale tedesca. È necessaria – e lo rivendichiamo con forza – l’apertura di un tavolo complessivo presso il Ministero dello Sviluppo economico che ragioni complessivamente del settore siderurgico nazionale attraverso una chiara regia di stato, di intervento a rilancio del settore anche attraverso le nazionalizzazioni.
Roma 19.05.2020
p. Coordinamento nazionale USB Lavoro Privato
Sasha Colautti