COMUNICATO STAMPA
“Finalmente sono state individuate a livello dirigenziale parte delle responsabilità della deriva di Atac” è il commento di Fabiola Bravi, dell’USB di Roma e Lazio, alla notizia delle revoca delle deleghe ad alcuni vertici dell’azienda di trasporto.
Prosegue Bravi: “Negli ultimi mesi abbiamo assisto a una vera e propria caccia al lavoratore, strumentalmente additato come unico colpevole di tutti i disservizi subìti dagli utenti romani. Mentre da anni l’USB denuncia con forza la gestione fallimentare da parte dei vertici susseguitisi negli anni, unitamente alla forte sperequazione fra i lauti compensi elargiti alla dirigenza e l’inadeguato risultato conseguito”.
“Basti pensare - ricorda la sindacalista - che ad oggi non è stata ancora fatta chiarezza sullo scandalo dei biglietti falsi, da cui sono derivati enormi danni, con probabile sottrazione di denaro pubblico per finanziare occultamente la politica”.
“Ma la strada per tutelare Atac non è certo la privatizzazione delineata dal Dup del Commissario Tronca – evidenzia Bravi – una soluzione ancor più pericolosa, in quanto accentrerebbe nelle mani dei privati il potere economico su un servizio pubblico essenziale”.
“Su questo tema l’USB ha più volte invitato il Commissario Tronca ad un confronto, che a questo punto ci appare non più rinviabile”, conclude l’esponente USB.