Il 14 marzo scorso, ad Atene si è tenuta una prima riunione dei sindacati di classe europei del settore Telecomunicazioni. E’ stata una giornata intensa di discussione, di analisi e di proposte quella promossa dal PAME sulle Telecomunicazioni in Europa e che ha visto la partecipazione del Cobas spagnolo, del PEO cipriota e dell’USB.
La mattina a fare gli onori di casa, c’erano alcune decine di dirigenti sindacali del PAME e del SETIP il sindacato di riferimento del PAME per il settore TLC e IT.
Una giovane generazione di sindacalisti militanti, quella dei compagni greci, composta prevalentemente di donne ma in ogni caso di persone tra i 25 e i 35 anni. Un immagine che rispecchia anche lo spaccato dei lavoratori del settore. Molti dei presenti sono colpiti da licenziamenti e denunce per la loro azione sindacale, che non gli ha fatto venir meno una contagiosa voglia di lottare.
La riunione è stata aperta da un buon documento introduttivo del PAME, dove la fotografia del settore TLC in Europa e in Grecia si dipanava sui tre temi all’origine della riunione; le privatizzazioni e la concentrazione monopolistica, il conseguente attacco al salario e ai diritti sindacali, il ruolo dell’Unione Europea e dei governi locali. Nel documento e nella discussione è stato messo in luce il ruolo svolto dal sindacalismo di governo, la cui politica di complicità lo rende parte integrante del modello liberista e di conseguenza co-promotore dei processi di ristrutturazione del settore TLC . Durante il suo intervento l’USB ha denunciato gli accordi siglati da CGIL, CISL e UIL sia quello per l’Expo 2015 che prevede l’utilizzo del lavoro gratuito e stage sottopagati, e nello specifico delle TLC l’accordo per i lavoratori in out bound dei call center che stabilisce paghe orarie di 4.6 € lordi.
Negli interventi le delegazioni di COBAS, USB e PEO hanno condiviso senza grandi distinzioni le analisi e le proposte della relazione introduttiva, ribadendo che la necessità di organizzare la lotta a difesa dei diritti e dei salari va inserita nel quadro della lotta alle multinazionali del settore, alle privatizzazioni e alle direttive dell’UE.
La competizione globale e la crisi economica accentuano e radicalizzano le politiche antipopolari dell’UE, in questo scenario di dimensioni continentali diviene importante, anche per il settore TLC stringere le relazioni tra le organizzazioni “europee” del sindacalismo di classe.
La mattinata si è conclusa con un’intervista alle delegazioni da parte della Web Radio del sindacato. Dai microfoni è uscita una comune determinazione a lottare contro il crescente tasso di sfruttamento a cui sono sottoposti i dipendenti del settore in Europa, frutto anche delle imposizioni della Troika sulle legislazioni del lavoro, che come il Jobs Act in Italia, istituzionalizzano la subalternità dei lavoratori alle imprese.
Il pomeriggio presso la sede del PAME si è tenuto un incontro pubblico con i lavoratori del settore, una platea altrettanto giovane di uomini e donne dei call center, dell’IT, dei maggiori operatori telefonici, ma anche diversi dipendenti di altri settori come il turismo.
Anche nel dibattito pomeridiano sono state denunciate le nuove forme di lavoro imposte dai padroni nei call center, nelle aziende fornitrici legate alle TLC. Forme di lavoro legale e illegale che tendono ad assumere fisionomie che rasentano lo schiavismo, con l’estensione della giornata lavorativa accompagnata da salari sempre più bassi. Per garantire la profittabilità del settore le aziende ricorrono ad un sistema di comando dispotico e ricattatorio che non accetta ansi perseguita ogni dissenso dei lavoratori e dei militanti sindacali.
Il settore TLC diviene sempre più centrale sia per l’accesso e lo scambio d’informazioni, per i servizi e lo sviluppo tecnologico. Questo ha fatto dire alla Conferenza di Atene che e telecomunicazioni sono un bene comune pertanto devono essere di proprietà pubblica alfine di garantire un accesso economico e di qualità ai servizi e un lavoro a tempo pieno e con pieni diritti a tutti i lavoratori.
La Conferenza si è chiusa dandosi i seguenti compiti:
- Redigere un documento comune sulle TLC, che sarà alla base di una seconda conferenza europea: "La lotta dei lavoratori nel settore delle telecomunicazioni e dell’IT contro i gruppi multinazionali”.
- Mobilitazioni comuni
- La stabilizzazione del coordinamento del settore TLC e IT per l’FSM Europa
- Rafforzamento della solidarietà, con messaggi e mobilitazioni di sostegno delle lotte sviluppate
USB Ufficio Internazionale