ANCHE U.S.B. NON HA FIRMATO IL PROTOCOLLO REGIONALE SUL GESTORE UNICO T.P.L. perché: ritiene che ne il documento ne tantomeno i conseguenti atti di gara, siano in grado di fornire quelle garanzie che si renderebbero necessarie ad assicurare la dovuta serenità ai 1.900 lavoratori delle 4 aziende TPL del FVG, che non intendono subire nuovamente gli effetti negativi che già si erano verificati nel 2001, dopo l’avvio della prima fase di privatizzazione regionale:
quando le aziende – per riuscire a vincere la gara d’appalto e per aumentare gli utili di bilancio – avevano deciso di ridurre il costo del lavoro attraverso la cancellazione di tutta la contrattazione integrativa aziendale; il peggioramento della condizione lavorativa; l’aumento del carico di lavoro; la cancellazione di numerose giornate di riposo del personale di guida e l’eliminazione di centinaia lavoratori ritenuti in esubero dall’organico.
L’Unione Sindacale di Base conferma quindi la posizione pregiudiziale di netta contrarietà alla privatizzazione del settore e alle gare d’appalto che anche nella nostra Regione potrebbero determinare l’esclusione degli Enti Locali dalla compagine societaria, annullando così il controllo pubblico sulla nuova azienda regionale. Non possiamo inoltre esimerci dal rilevare che la prima fase di privatizzazione nel F.V.G. ha determinano negli ultimi 15 anni, delle pesanti ricadute sui lavoratori del settore, che neppure oggi sono state tenute nella dovuta considerazione, evitando che gli interessi degli imprenditori venissero prima degli interessi dei lavoratori e dell’utenza. In tale contesto U.S.B. non considera secondario rilevare che:
- la produttività dei lavoratori TPL-FVG risulta la più alta in Italia e in Europa (più 30 % di km/anno per conducente);
- le condizioni di lavoro – negli ultimi 15 anni – sono diventate via via sempre più pesanti;
- il lavoro dei conducenti di linea è stato riconosciuto come il più stressante in assoluto;
- la retribuzione è rimasta la più bassa in Italia ed in Europa (meno 300 €/mese);
- le sanzioni disciplinari sono andate solo agli operai e mai ai dirigenti aziendali (anche se sanzionati dagli Enti Istituzionali e condannati anche dalla Magistratura penale);
- gli utili delle aziende e gli stipendi dei dirigenti hanno raggiunto dei valori spropositati, nonostante i recenti tagli economici operati sul corrispettivo da parte della Regione nel 2012 e nel 2013.
A fronte di una tale situazione, U.S.B. aveva richiesto alla Regione nei mesi scorsi di predisporre degli atti di gara che fossero in grado di garantire:
- lo stesso trattamento economico/normativo e gli stessi diritti anche al personale di futura assunzione;
- il mantenimento – CERTO - della residenza di lavoro nella Provincia di residenza, sia per i vecchi e nuovi assunti (che vengono chiamati in servizio anche prima delle 5 del mattino);
- l’applicazione del contratto nazionale autoferrotranvieri ASSTRA – più vantaggioso - per tutti i lavoratori, evitando il rischio di un applicazione dei contratti merceologici di riferimento per i reparti manutentivi e quelli amministrativi;
- la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori e in particolar modo dei conducenti di linea che anche nella nostra Regione continuano ad essere oggetto di aggressioni e minacce ;
- che una parte considerevole degli stanziamenti regionali destinati al gestore unico, venisse impiegata – oltre che al miglioramento della qualità del servizio – anche al miglioramento delle condizioni di lavoro del personale, attraverso: cabine di guida sicure contro le aggressioni; ausiliari al traffico per liberare i percorsi bus dalla sosta selvaggia; servizi igienici ai capolinea; mense aziendali; asili nido provinciali; dignitosi locali di soggiorno aziendale; interventi d’emergenza sul manto stradale.
Negli atti di gara predisposti dall’Assessorato competente, si può invece rilevare che:
- il 20% del servizio potrà essere dato in sub appalto, con ulteriore peggioramento della condizione economica e normativa dei lavoratori;
- la residenza di lavoro provinciale verrà mantenuta solo fino all’ avvio della nuova gestione; le successive variazioni saranno oggetto di contrattazione;
- Il nuovo gestore dovrà garantire la sicurezza degli utenti, ma non l’incolumità del personale;
- potranno essere attivati i servizi flessibili a chiamata, in sostituzione dell’attuale servizio di linea - in tutte le aree a domanda debole, ma anche in ambito urbano ed extraurbano e in tutta la Provincia di Trieste;
- L’azienda unica non avrà più l’obbligo di rinnovare la flotta come avveniva fin ora (di 10/15 in 10 anni ), ma dovrà unicamente garantire la sostituzione entro 2 anni di tutti i mezzi Euro 2 (circa 100 bus ) ed entro 5 anni la sostituzione di tutti i mezzi Euro 3 (circa 200 bus ) mantenendo l’età massima dei bus a 15 anni e quella media a 7,5 anni;
- Non viene indicato quali saranno gli uffici regionali a cui spetterà la funzione di vigilanza e di controllo sul gestore unico del TPL regionale;