L’acqua quale elemento indispensabile per la vita è bene della Comunità e le scelte sul suo futuro non possono essere gestite con deleghe in bianco.
I Cittadini sono i custodi dei beni comuni, come tali devono garantirne la restituzione alle generazioni future e pertanto hanno il diritto/dovere di partecipare alle scelte che incidono sul futuro dell’acqua.
Un consiglio comunale aperto per discutere sulle scelte tariffarie e sulle modalità di miscelazione, che sembrerebbero previste, per la soluzione della presenza di arsenico è il minimo per una democrazia partecipativa.
Il Sindaco e i Sindaci devono spiegare la motivazione per la quale hanno votato l’aumento delle tariffe e il piano e noi come al solito “non ce la beviamo”.
COMITATO NON CE LA BEVIAMO