Lavoratori,
il precario è quel soggetto che vive una condizione lavorativa che rileva, contemporaneamente, due fattori di insicurezza:
mancanza di continuità del rapporto di lavoro e di certezza sul futuro;
mancanza di un <link http: it.wikipedia.org wiki reddito>reddito e di condizioni di lavoro adeguate su cui poter contare per pianificare la propria vita presente e futura.
Il precario è inserito all'interno degli schemi contrattuali cosiddetti flessibili, ed emerge quando si rilevano contemporaneamente più fattori discriminanti rispetto alla durata, alla copertura assicurativa, alla sicurezza sociale, ai diritti, all'assenza o meno dei meccanismi di anzianità e di Tfr, al quantum del compenso ed al trattamento previdenziale. Soprattutto al precario è intaccata la qualità della vita in termini di progettualità personale e sociale.
Il precario vive d’una difficile misurazione statistica a causa di vari elementi, primo fra tutti il fatto che nel momento in cui la flessibilità nel mercato del lavoro ha iniziato ad aumentare non erano ancora disponibili specifici strumenti di rilevazione che consentissero di valutare i possibili fenomeni degenerativi di questa realtà. Nel nostro mondo (parliamo del CNVVF) ci sono 3300 precari discontinui in attesa di stabilizzazione prevista da una legge di 5 anni fa, altri 6000 in attesa di concorso e 57.000 volontari precari in tutta Italia, a cui si taglia quando si vuole e si aprono i cordoni delle finanze invece quando devono votare.
E per sottolineare l’aspetto più nero del fenomeno del precariato nei VVF più volte come sindacato USB abbiamo parlato della Banda Musicale la quale, paradossalmente, all'inizio di ogni concerto dà lettura delle sue note storiche fino ad arrivare all’anno 2002, dove viene proclamato il suo anno formale d’istituzione. Quindi tutti noi (volenti o no a tale istituzione) siamo portati a pensare ad una struttura che ha un Maestro Direttore diplomato al Conservatorio in composizione e strumentazione per Banda, un Vice Maestro, e 103 Orchestrali, tutti diplomati al Conservatorio; oltre alle attività di supporto alla Banda, cioè, un Dirigente che stia a capo di tutta la struttura. Tutto questo allo scopo di regolamentare i rapporti di lavoro tra Orchestrali, Maestro e Amministrazione, il tutto atto ad ottenere un regolare svolgimento delle attività lavorative.
Ma la realtà della Banda è che di personale operativo, tanto lodato nelle varie lettura iniziali di presentazione della Banda, ve n'è poco, contrariamente a quanto si sostiene anche sul sito ufficiale del Corpo. Il tutto è quindi la risultante diretta di un vuoto normativo che ha creato uno strano ambiente che è di fatto sotto il beneplacito dell'Amministrazione, creando un altro canale di precari.
Oltre a ciò ci accorgiamo parallelamente che un altro condotto di precari, vive lo stesso dramma di carenza di normative a riguardo essi sono i Ginnici, altro mondo che serve a dare immagine (questo è il pretesto di questa amministrazione) al CNVVF. Dando vita ad un’altra forma di cosiddetto lavoro nero incrementando il fenomeno degenerativo dei contratti cosiddetti flessibili (part-time, contratti a termine, lavoro interinale, lavoro parasubordinato). Occorre, comunque sottolineare, che sebbene flessibilità e precariato siano due fenomeni solo indirettamente correlati, ma non sovrapponibili e assimilabili, si caratterizzano entrambi per l'espansione delle forme contrattuali atipiche.
E quindi si cerca di creare un modo di sfornare altri precari, e poi “forse” cercare tramite qualche forma strana di stabilizzazione di regolarizzare una piccola parte di musici e ginnici (in barba a chi aspetta da anni un meritato riconoscimento), magari prendendo e stabilizzando gente che prima dell’eventuale processo d’assunzione suonava al massimo il campanello di casa o è un esperto di tiro a volo che è uno sport che consiste nel colpire un bersaglio chiamato piattello da una determinata distanza con un fucile a canna liscia. Che come capirete bene è estremamente attinente alla figura del vigile del fuoco.
Forse c’è da pensar male sulla voglia di voler inserire questo sport come primario tra le discipline massime del CNVVF, oppure si ritiene come un debita conseguenza del decreto Legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, a norma dell'articolo 2 della legge 30 settembre 2004, n. 252. Oppure è soltanto la naturale conseguenza di qualche padre che sapendo che il proprio figlio è un’amante e praticante di questo sport lo vorrebbe e lo vedrebbe bene tra le discipline del corpo nazionale. Così magari se un domani dovessimo partecipare a qualche olimpiade dei VVF (come si faceva una volta) ci troveremmo a poter sparare a bersagli mobili che magari si esercitano a fare strani esercizi come la vecchia scala a ganci con un solo rampone…
Il precariato si connota soprattutto come compressione dei diritti del lavoratore dentro gli schemi del mercato del lavoro e limitazione, quando non violazione, dei diritti d'associazione sindacale; ed è per questo che la USB, che è un sindacato che tutela i lavoratori, sente nel suo DNA di dover tutelare tutti partendo dall’anello più debole.