(135/20) Con la determinazione del CdA INPS N. 66 del 28 ottobre scorso è stato indetto un concorso pubblico per 1.858 consulenti della protezione sociale, livello economico C1. Le domande potranno essere presentate entro il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale.
L’avvio delle procedure concorsuali permette di aprire una discussione al tavolo sindacale nazionale su un nuovo bando di mobilità che permetta anche al personale assunto recentemente di presentare domanda di trasferimento.
Come in precedenti occasioni la mobilità potrà trovare concreta attuazione al momento dell’ingresso del nuovo personale, tuttavia riteniamo che non si debba rinviare troppo la definizione delle procedure e la stesura della relativa graduatoria, così da indicare ai lavoratori interessati la possibilità o meno di essere trasferiti nella sede desiderata.
Con le nuove assunzioni dei consulenti della protezione sociale, con i 165 informatici per i quali è già stato pubblicato il bando di concorso pubblico, nonché con i futuri concorsi per avvocati, medici e infermieri, si raggiungeranno complessivamente nel periodo 2018-2021 quelle 6.000 nuove assunzioni da noi chieste quando a tutti sembrava impossibile attivare nuove procedure concorsuali in numero così consistente. Purtroppo, come ripetiamo da tempo, ora non bastano più neanche le 6.000 assunzioni programmate e in parte attuate, perché i pensionamenti del personale e i compiti affidati all’Istituto sono tali che in ogni caso l’INPS continuerà ad avere un organico carente. Serve uno sforzo in più di programmazione, anche in previsione delle sfide lanciate. Se si vuole davvero reinternalizzare l’informatica 165 nuovi ingressi in quell’area sono assolutamente insufficienti, ce ne vorrebbero almeno 500. Lo stesso ragionamento vale per i compiti amministrativi, che rischiano in alcuni territori di andare in sofferenza per la scarsità di personale.