Giustizia: Giovedì 25 novembre
Sciopero dalle 10,30 alle 12,30
A Bari Presidio davanti Palazzo di Giustizia
Nell’ambito delle iniziative di lotta proclamate dalla RdB/USB P.I. del settore Giustizia, che prevedono l’astensione dal lavoro straordinario dal 15 Novembre al 14 dicembre, verrà effettuato uno sciopero nazionale di due ore, dalle 10,30 alle 12,30, il giorno 25 novembre con l’obiettivo di saldare la lotta dei lavoratori della Giustizia con le legittime aspettative dell’utenza ingiustamente penalizzata da una gestione irriguardosa del diritto costituzionalmente garantito.
Semplificazione delle procedure e formazione del personale; assunzione di personale a fronte delle gravi carenze di organico; investimenti in strutture, strumenti e tecnologia; blocco delle esternalizzazione e della privatizzazione del servizio; valorizzazione delle professionalità.
È questa la piattaforma che i lavoratori della Giustizia proporranno durante lo sciopero all’utenza attraverso volantinaggi, presidi davanti ai tribunali, assemblee aperte ai cittadini.
Dopo 15 anni di politiche di smantellamento del servizio Giustizia la situazione è sotto gli occhi di tutti: riforme schizofreniche che hanno dilatato i tempi e aumentato i carichi di lavoro; riduzione delle piante organiche passate dalle 53.000 unità del 1995 alle attuali 40.000; tagli al bilancio di funzionamento degli uffici; blocco delle assunzioni reiterato da tutte le Finanziarie.
E mentre i politici si sono sentiti liberi di distruggere il servizio Giustizia i lavoratori sono costretti quotidianamente a chiedere scusa per lo sfascio mentre, insieme ai cittadini, pagano il prezzo dei disagi.
Il 25 novembre la RdB/USB e i lavoratori della Giustizia chiederanno ai cittadini un impegno comune per difendere e rilanciare una funzione fondamentale dello Stato: la Giustizia.
A Bari, nel corso delle due ore di sciopero si terrà un presidio davanti al Palazzo di Giustizia in cui verrà distribuito materiale informativo ai cittadini sulle motivazioni che spingono i lavoratori della Giustizia a protestare.