In questi giorni si sta discutendo nell’ambito della legge di Bilancio l’emendamento finalizzato alla stabilizzazione degli LSU/LPU e degli ex-LSU ed ex-LPU, frutto delle lotte che questi lavoratori hanno condotto da anni insieme all’Unione Sindacale di Base.
L’emendamento presentato sicuramente affronta alcuni nodi rimasti inevasi dalla norma inserita, sempre in seguito alle iniziative di USB, dal ministro Madia. Restano però questioni cruciali che, qualora non fossero risolte, renderebbero l’iniziativa del governo priva di effetti concreti, se non dannosa. È il caso degli ex LSU/ex LPU della Calabria che stanno rischiando di essere licenziati a causa del taglio delle risorse.
I lavoratori sono in mobilitazione in Calabria dove ieri a Villa San Giovanni hanno bloccato i traghetti e hanno poi occupato i binari, e in Campania dove dopo le manifestazioni delle settimane scorse, mercoledì saranno in presidio durante il tavolo convocato dalla Prefettura per esperire il tentativo di conciliazione richiesto da USB. Le richieste sono chiare:
- Risorse finanziarie aggiuntive e strutturali a garanzia della sostenibilità a regime per gli Enti utilizzatori e adeguate a ricoprire l’intero bacino dei lavoratori interessati
- Garanzia del percorso assunzionale per gli LSU in possesso dei requisiti richiesti per le qualifiche medio-alte
- Recupero dei 50 milioni dell’annualità 2018esclusa nel DD234 del 7 agosto 2018
Questi i nodi che vanno affrontati nell’emendamento alla legge di Bilancio per far sì che si realizzi una vera stabilizzazione e non un’operazione di immagine che prende in giro i lavoratori. Non siamo disposti a ulteriori prese in giro, la questione degli LSU va affrontata in modo serio e definitivo.
Unione Sindacale di Base