Anche USB il 6 ottobre 2018 scende in piazza per la
cultura e il lavoro.
USB ha raccolto l'invito del comitato promotore (Mi Riconosci..., Cnfls-Comitato Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, Flc-Facciamo la conta) a mobilitarsi per la manifestazione per la cultura e il lavoro del 6 ottobre a Roma, nell'ottica della costruzione di un progetto di lotta nel mondo della cultura, che si opponga all'attuale articolato sistema di sfruttamento dei lavoratori.
Un sistema che produce in Italia enormi profitti, un settore strategico della nostra società che però è fondato sullo sfruttamento e sulla
precarietà del lavoro.
Dai teatri lirici e sinfonici, divenuti da enti pubblici a enti privati di profitto, ai musei pubblici e privati e alle biblioteche, agli archivi, alle fondazioni, dove il sistema degli appalti sottrae risorse allo Stato e tiene i lavoratori in una vergognosa precarietà esistenziale, nei beni culturali e nel pubblico impiego, dove la carenza d'organico e le scandalose norme contrattuali, gli accordi capestro, alla questione del lavoro gratuito camuffato da volontariato, allo sfruttamento dell'alternanza scuola-lavoro, riconducono tutto il mondo del lavoro a un livellamento verso il basso,: tutto questo va unificato in una vertenza nazionale.
Settori più professionalizzati e settori della "manovalanza" sono oggi oggetto dello stesso attacco ai diritti e alle condizioni oggettive di lavoro e di vita; vengono ridotte le tutele, attaccati i diritti soggettivi come quelli sociali e sindacali, così come le condizioni di sicurezza per le persone nei luoghi di lavoro. Responsabile è il progetto politico d'austerità che foraggia lo sfruttamento privatistico del bene pubblico, mentre sottrae le risorse alla collettività e ai lavoratori. Non si può non vedere come questo cammino verso la barbarie capitalistica più sfrenata sia implicita in politiche anche imposte dall'attuale Unione Europea: l'austerità e la spending review, il fiscal compact, l'obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, comportano l'azzeramento dei diritti e delle prerogative dei lavoratori e il peggioramento delle loro condizioni materiali e lavorative.
Ecco le nostre ragioni e le nostre richieste
USB vuole quindi portare a sintesi le istanze, pur diverse, rappresentate dagli ambiti del settore cultura, dalle fondazioni lirico sinfoniche, alle biblioteche, agli archivi, ai servizi interni ed esternalizzati dei beni culturali, dei musei, degli enti partecipati pubblici/privati, per costruire una vertenza che metta al centro la questione delle precarietà e frammentazione del mondo del lavoro, dei contratti collettivi di lavoro e dell'attacco alle prerogative e diritti sindacali e di sciopero, una vertenza che in pratica affermi che nel mondo della cultura è stato costruito un sistema di sfruttamento dei lavoratori che va rigettato.
6 Ottobre Manifestazione per la Cultura e il Lavoro a Roma
concentramento ore 10 presso Porta San Paolo (metro Piramide) e corteo fino a Piazza Mastai.
Per Contatti e adesioni………………………
DIRITTO ALLA CULTURA -> DIRITTI ALLA CULTURA
• A difesa dell'art.9 della Costituzione e per l'abrogazione dell'obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione (ex art.81): non esiste tutela dei beni culturali e del territorio nell'attuale regime di austerità e appropriazione privata del bene pubblico, politiche imposte dalle misure anti-popolari e iper-liberiste dell'Unione Europea;
• Per un piano d'investimenti pubblici in tutti i settori della cultura, per dare stabilità e dignità lavorativa a migliaia di precari, per mettere in sicurezza i siti culturali, i teatri e tutti i luoghi di cultura per migliorare le condizioni di lavoro;
• Per un vero piano di assunzioni e di stabilizzazioni che sopperisca alle gravi carenze del MIBAC dove, a una pianta organica già carente si sommano le migliaia di prossimi pensionamenti;
• Ridare centralità al ruolo pubblico eliminando appalti ed esternalizzazioni. Reinternalizzare attività, servizi e lavoratori;
• Stesso lavoro, uguale salario: bisogna contrastare il "dumping contrattuale" al quale sono sottoposti i lavoratori che non tutela pari diritti e pari salario a pari lavoro innescando una spirale al ribasso che aumenta lo sfruttamento;
• Contro l'utilizzo del lavoro gratuito camuffato da volontariato e dell'alternanza scuola-lavoro all'interno dei siti culturali, che celano nuove e più incisive forme di sfruttamento;
• Abrogazione della Legge Ronchey, che ha dato in mano ai privati la gestione di servizi, attività e profitti con il patrimonio culturale pubblico, bene comune, generando di fatto un sistema di sfruttamento dei lavoratori e dei beni culturali nei vari settori del ministero;
• Superamento delle contro-riforme Franceschini che dietro la facciata della valorizzazione dei beni culturali nascondono la disneyzzazione della cultura, l'annullamento della tutela del patrimonio e il collasso gli uffici del MIBAC;
• Superamento della forma di "Fondazione di diritto privato" e ripristino dell'Ente pubblico non economico; Abrogazione dell'art.24 della L.160 che scarica sulle spalle dei lavorator i disavanzi di bilancio con perdita di diritti e precarizzazione del lavoro; ripristino del turn-over, delle piante organiche e dei corpi di ballo in tutte le Fondazioni Lirico Sinfoniche.
• Abrogazione del "decreto Colosseo", che ha reso servizi essenziali anche i beni culturali, vergognoso attacco al diritto di sciopero per tutte/i lavoratori del Mibac e delle società private che gestiscono i servizi aggiuntivi(biglietterie, book shop, guardaroba, servizio audio guide ecc…ecc….