Tutti insieme appassionatamente
A Genova, in Biblioteca Universitaria,
Direzione & Cgil in salsa Brunetta
E’ ormai prassi consolidata che CGIL predichi bene e razzoli male, quando non malissimo (job act docet). Vizi privati pubbliche virtù, insomma, e l’ultimo esempio ci viene dalla Biblioteca Universitaria di Genova, dove il rappresentante territoriale della Funzione Pubblica Cgil sostiene apertamente il dirigente quando costui, a proposito e pure a sproposito, si appella alle prerogative che gli concederebbe la Brunetta.
Il dichiarato appoggio CGIL arriva proprio nel momento in cui questa sciagurata legge, vista la deriva autoreferenziale ed autoritaria nonché il ricorso ad “atti unilaterali da parte di singoli dirigenti”, viene rimessa in discussione ovunque.
Nel caso specifico, CGIL supporta e giustifica l’emanazione di una sfilza di ordini di servizio unilaterali e immotivati che mettono in discussione e modificano arbitrariamente accordi in vigore su articolazione delle turnazioni e orari; che prevedono un utilizzo improprio delle professionalità in ordinario; che si arrogano l’arbitrio di cambiare all’ultimo momento l’orario individuale di lavoro, già approvato dalla stessa Amministrazione.
Nella sua ansia di sostegno illimitato il delegato CGIL riesce persino ad avere poco, se non nulla, da obiettare sulle condizioni climatiche e sulle temperature in cui operano i lavoratori della Biblioteca, per giorni al freddo perché l’impianto (nuovo) di climatizzazione è saltato.
Insomma, Cgil, se si esclude qualche isolata frasetta di circostanza in apertura, sceglie, in una situazione di estrema gravità, di fare proprie le posizioni dell’Amministrazione anzi riesce a fare di peggio, arriva persino a giustificarle. Da altre parti si sarebbero alzate le barricate, qui si “comprende” o addirittura si condivide.
Il delegato CGIL che prende posizione netta a difesa di atti palesemente arbitrari facendo riferimento alla riforma Brunetta è l’ultimo atto di una opposizione al d.lgs 150/2009 esclusivamente di facciata; prima i lavoratori prenderanno atto del fatto che il sindacato di “riferimento della sinistra”, come continua contraddittoriamente ad autoproclamarsi, si è trasformato in un’agenzia di servizi e meglio sarà per tutti.
Ma come stupirsi di tutto questo? La stessa organizzazione, sempre in Biblioteca Universitaria di Genova, ha recentemente indirizzato al Ministero, dopo anni di silenzio, una lunghissima nota ufficiale a sostegno e difesa del dirigente (badate bene: del dirigente, non dei lavoratori! Sorge legittimo un sospetto, sarà per caso un iscritto CGIL?). Essendo a corto di argomenti ha ritenuto legittimo tentare di coinvolgere un delegato USB con affermazioni false e pretestuose di cui risponderà davanti agli organi competenti.
Insomma, che dire? Sembra proprio che la Cgil a Genova voglia fare da cameriere al dirigente, pronta a prestare ogni tipo di servizio.
Noi lasciamo ad altri questo tipo di attività cosi come rigettiamo la visione del sindacato come semplice trascrittore della volontà dell’Amministrazione.
Noi continueremo invece a contrastare con forza le derive autoritarie che vorrebbero scaricare sui lavoratori incapacità gestionali all’interno di una situazione divenuta ormai insostenibile.
USB P.I. MiBACT