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dal Coordinamento Nazionale

BENTORNATO MEDIOEVO

Nazionale,

Ordine di Servizio n°1 DPL di Roma

L’ordine di servizio  n. 1 del 2013 oggetto di informativa sindacale, con ogni evidenza non può considerarsi una  semplice diversa assegnazione  di risorse umane alle strutture, ma una vera e propria proposta di riorganizzazione, sia per l’accorpamento di strutture preesistenti, sia per l’individuazione di nuovi responsabili, sia per il rinvio alle decisioni dei soli responsabili di unità operativa del concreto utilizzo del  personale amministrativo assegnato.

 

Ciò premesso, in merito ai contenuti dell’informativa:

 

1.      Le linee guida fissate dalla Direttiva Ministeriale sul riassetto delle DPL/DRL, prevedono l’accorpamento  delle linee di attività se caratterizzate da un rilevante grado di omogeneità. Nel Servizio Politiche del Lavoro, l’attività di mediazione delle controversie, individuali, plurime o collettive mira a realizzare lo stesso identico prodotto, ovvero a definire l’accordo o meno fra le parti, siano esse individuali o collettive. La specificità professionale richiesta è la medesima. In questo caso, il permanere della divisione in linea delle controversie individuali e linea delle controversi collettive, crea solo rallentamenti organizzativi e non consente la piena e corretta distribuzione dei carichi di lavoro fra tutti i Funzionari ugualmente delegati dal Direttore. Come noto, il carico di lavoro della trattazione delle controversie individuali, nonostante l’entrata in vigore del tentativo obbligatorio di conciliazione  per il licenziamenti, è notevolmente diminuito a seguito del Collegato Lavoro.  Al contrario, la richiesta di mediazione tra le parti sociali continua ad impegnare significativamente l’Ufficio che a sua volta continua ad utilizzare solo marginalmente i Funzionari per tale attività. Questa criticità rimane irrisolta. 

         La  Circolare n. 3, citata nell’informativa,  impegna le DTL ad utilizzare professionalità adeguate all’attività di mediazione e non ad implementare le strutture tout court. Crediamo pertanto che l’obiettivo di rafforzare la struttura del SPL non possa essere raggiunto con gli spostamenti di personale proposti  e tra l’altro ci risulta che  non tutti i dipendenti coinvolti  nello spostamento siano stati avvertiti preventivamente, creando così disparità di trattamento.

 

2.      Nel Servizio Ispettivo, di contro, la soppressione di linee non semplifica ma appesantisce l’iter ispettivo, in quanto vengono a ridursi i canali attraverso i quali si distribuiscono e si verificano gli incarichi assegnati. Ad esempio, l’accorpamento delle due linee del commercio e dei pubblici esercizi comporterà un rallentamento delle attività ispettive perché gli Ispettori, per poter procedere, dovranno attendere l’assegnazione delle pratiche, attraverso il sistema SGIL, dall’unico capolinea. Inoltre non si capisce il motivo per il quale sono state spostate dal settore del commercio e pubblici esercizi due unità, visto il numero delle  aziende  presenti sul territorio di Roma e Provincia. 

Apprezzabile è invece l’inserimento della linea di attività ispettiva dell’edilizia all’interno dell’Area della Vigilanza tecnica, come del resto indicato  durante il corso degli anni  nei vari  documenti ministeriali di programmazione   dell’attività di vigilanza ove, per il 2010, è scritto : “la vigilanza nei cantieri edili dovrà essere condotta in modo completo, sia sotto gli aspetti tecnici che amministrativi, con particolare attenzione alla catena degli appalti e subappalti, ove esistenti”.  Ci permettiamo di ricordare che l’unificazione della vigilanza amministrativa in edilizia con il settore della vigilanza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, è stata da sempre anche  una delle nostre proposte, presa in considerazione, almeno sulla carta, dal precedente Direttore  ma non attuata in quanto inspiegabilmente scomparsa nel modello organizzativo vigente.

 

3.     Non è stata realizzata una rotazione degli incarichi,  secondo criteri di trasparenza e per evitare la  personificazione delle funzioni.

 Le modifiche degli incarichi proposte non rispondono ad alcuna logica complessiva in tal senso ed, isolate, possono dare adito ad ingiuste illazioni.

 

4.     Poiché, come già detto sopra, con questo ordine di servizio la Dirigenza sta indiscutibilmente riorganizzando l’Ufficio, tale riorganizzazione appare però monca in quanto dal riassetto della DTL resta tagliato fuori un settore  come il Meccanografico che, sebbene attraversato in pieno dalle trasformazioni conseguenti all’avvio dello Sgil, non solo non è menzionato, ma in verità  viene indirettamente toccato dall’o.d.s. però solo in senso negativo. Infatti visto che il sistema operativo Fato continuerà ad essere usato dagli amministrativi del SIL per lo scarico delle pratiche, la nuova nomenclatura assegnata alle linee non permetterà la rilevazione dei dati statistici come è avvenuta sinora anzi, in assenza di indicazioni precise, non la permetterà proprio, e quella della rilevazione ed  elaborazione dei dati è ad oggi il compito principale dell’Ufficio meccanografico.

Che intenzione ha la Direzione sul Mecc? Mah! Per adesso l’Ufficio rimane come “appeso” insieme ai pochi addetti, nonostante i carichi di lavoro, e certo non è bello far stare dei colleghi a “bagnomaria”,  in attesa dei prossimi cambiamenti metodologici dovuti alla “straordinaria innovazione”  del nuovo sistema gestionale. 

 

5.     Particolarmente “curioso” è, infine, il meccanismo di delega organizzativa ai responsabili di Unità Operativa, ai quali viene demandato il compito di “valutare la migliore utilizzazione per l’intera struttura” del personale

amministrativo assegnato. A tale proposito, chissà perché, ci viene in mente un sito satirico che va per la maggiore in questo periodo buio, dal significativo titolo:  “Feudalesimo e libertà” e dall’altrettanto significativo sottotitolo, questo: l’Imperatore da una parte, il Papa dall’altra e … tutti gli altri sotto! Bentornato medioevo!

 

Roma, 11 febbraio 2013

        La Territoriale e i Delegati RSU/USB della DTL di Roma