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Nazionale Gli editoriali

Benvenuto Sergio, benvenute compagne e compagni. Continuiamo insieme a lottare. Ricominciamo da tre!


Oggi, 11 giugno, a Roma, un'assemblea molto partecipata ha sancito l'adesione ad USB di tanti dirigenti e militanti che hanno ritenuto concluso il proprio percorso in Cgil.
Provengono da tante regioni, da aziende, fabbriche ed uffici, da categorie diverse, con un obiettivo comune: continuare l'esperienza e la lotta sindacale nell'Unione Sindacale di Base.

Sergio Bellavita, nella sua introduzione, rivolto sorridendo ad USB ha detto “... eccoci in USB, scusate il ritardo....”.
Una battuta alla quale abbiamo con calore risposto con un applauso e con un sentito: “Benvenuti!”.

La storia dell'opposizione in Cgil è sostanzialmente finita. Da anni compagne e compagni hanno tentato di mantenere in Cgil la speranza di un cambiamento radicale delle politiche di questa confederazione che invece si è ormai trasformata in qualche cosa che farebbe inorridire i vecchi sindacalisti che hanno fatto la storia sindacale di questo paese. La Cgil è diventata organizzazione del tutto simile a Cisl e Uil con le quali ha progettato e sta attuando un mutamento sostanziale del concetto stesso di sindacato. Non più un soggetto sociale che tratta quando deve e fa conflitto quando serve. Stanno costruendo un sindacato che, in perfetta sintonia con i poteri economici e finanziari che oggi governano la globalizzazione dell'economia e delle società, vuole porsi quale interlocutore di tali soggetti avendo come obiettivo la cogestione del potere. Ma sbagliano anche in questo perché i grandi potentati economici, anche attraverso i loro fedeli esecutori come Renzi, Hollande e la Merkel, non hanno neanche più bisogno del sindacato che collabora, non lo considerano più quale un soggetto con il quale trattare e decidere e lo hanno relegato a semplice strumento di controllo sociale.
Questo processo è durato decenni ed anche in Cgil oggi è giunto a fine corsa. La Camusso, insieme al suo ex “nemico” Landini, hanno deciso di fare piazza pulita di quel che rimaneva dell'opposizione interna ed è in questo clima che si è consumato l'ultimo pesantissimo attacco ai delegati Fiom della Fiat e al portavoce dell'Area di opposizione in Cgil “il sindacato è un'altra cosa” Sergio Bellavita.

Pur comprendendo quindi l'amarezza con la quale si sta misurando chi ora, come Sergio e tante altre compagne e compagni, ha deciso che la propria esperienza in Cgil si è conclusa, crediamo che si creino oggi le condizioni per ampliare il progetto al quale noi lavoriamo da anni: la ricostruzione del sindacato.
A questi amici e compagni e a tutti coloro che nei prossimi giorni e mesi si avvicineranno ad USB diciamo che non c'è bisogno di ricominciare da zero.
Ricominciamo da tre: insieme!

1. Da un progetto comune di cambiamento e di costruzione del sindacato di classe che in questi anni, a prescindere dalle appartenenze sindacali, ha visto spesso lavorare insieme sindacalisti e lavoratori dell'opposizione Cgil e del sindacalismo alternativo e indipendente.

2. Da un sindacato come USB che ha una sua struttura e dimensioni tali da poter rappresentare un nucleo forte, determinato e organizzato. Un sindacato che pone la lotta e l'unità dei lavoratori sopra ogni cosa. Una solida base dalla quale partire per continuare a costruire l'alternativa.

3. Dalla pratica del conflitto, dalla condivisione di obiettivi ambiziosi ma credibili e necessari al tempo stesso, dalla convinzione che la rappresentanza reale dei lavoratori si costruisce attraverso la partecipazione, l'organizzazione, la militanza e la democrazia.

Siamo convinti che questi nuovi compagni di viaggio e di lavoro sindacale si troveranno in una nuova casa accogliente e che insieme a chi da decenni si è impegnato nella costruzione del sindacalismo di base ed a chi nel recente e meno recente passato ha già abbandonato la Cgil (e non solo), si riuscirà a sviluppare una vera alternativa sindacale e sociale in questo paese.

 

Documento con le prime adesioni ad USB