Mercoledì 1 aprile, in concomitanza con il presidio contro il Piano Casa in piazza Matteotti indetto da Comitato di Lotta per la Casa ed As.I.A. Bergamo, abbiamo incontrato l’assessore all’anagrafe Angeloni.
L’incontro ha avuto in parte esito positivo. Riguardo all’articolo 5 del Piano Casa, che nega residenze e allacci agli occupanti per necessità, l’assessore ha, per la prima volta, ammesso la negazione di diritti fondamentali (all’istruzione, alla sanità, al lavoro) che l’applicazione della legge voluta da Renzi e Lupi ha provocato.
As.I.A. Bergamo, da oltre un anno, denuncia il provvedimento che nega residenze ed allacci, in quanto in chiaro profumo di incostituzionalità, poiché nega diritti fondamentali alle persone le cui uniche colpe sono aver subito uno sfratto dalla propria abitazione ed aver perso il lavoro a causa della crisi. A seguito di denunce e ricorsi, finalmente, una nota governativa di qualche settimana fa chiarisce la questione, obbligando i comuni e gli uffici anagrafe ad iscrivere anche gli occupanti abusivi nei propri registri.
E’ stato concordato un ulteriore appuntamento insieme ai dirigenti del servizio anagrafe per mercoledì 8 aprile ore 18, giornata entro la quale auspichiamo finalmente si risolvano i problemi e le sofferenze di diverse famiglie, anche con minori a carico, che, per ben due volte, si sono viste negare la residenza e l’iscrizione all’anagrafe.
Ricordiamo infatti che, non avendo la residenza, esse hanno avuto difficoltà ad iscrivere i figli a scuola, non hanno un medico di base e sono impossibilitati a rinnovare il permesso di soggiorno.
Inoltriamo volentieri l’invito a partecipare all’incontro dell’8 aprile anche all’assessore alla casa Valesini ed al sindaco Gori; infatti, l’incapacità delle istituzioni di affrontare la situazione di emergenza abitativa non può essere, in un contesto di 2000 sfratti all’anno, ulteriormente tollerata.
La mancanza di alloggi popolari, colpevolmente voluta anche dal governo Renzi (l’art.3 del Piano Casa svende 800.000 alloggi pubblici in tutta Italia), lascia le famiglie sotto sfratto senza soluzione alcuna e senza tutele.
Al contrario, è necessario cominciare a parlare di moratoria sugli sfratti per morosità incolpevole, in quanto non è possibile scaricare il peso della crisi sulle famiglie più povere, le quali avrebbero diritto ad accedere ad un alloggio popolare che, semplicemente, non esiste.
Speriamo che mercoledì 8 aprile sia la prima tappa di confronto, mancata per lungo tempo, che vada in questo senso verso la moratoria, il diritto alla residenza per tutti e contro la svendita del patrimonio pubblico.
AS.I.A. Bergamo – Comitato Lotta per la Casa Bergamo
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