Le salme di tre dei quattro braccianti morti il 4 agosto tornando da una giornata di duro lavoro nei campi, sono partite questa mattina dall’obitorio degli Ospedali Riuniti di Foggia per fare ritorno nelle loro terre d’origine.
A salutare Moussa Kande, 2 figli, Amadou Balde, 2 figli, Ali Dembele, un figlio, c’erano i loro compagni di lavoro e una delegazione dell’Unione Sindacale di Base guidata da Aboubakar Soumahoro. I feretri, in un’atmosfera di grande commozione, hanno preso la strada di Fiumicino, da dove giovedì 11 partiranno in aereo per il Mali (Ali Dembele) e la Guinea Bissau (gli altri due braccianti morti). Delle spese per il rientro in patria si è fatta interamente carico la Regione Puglia.
L’incidente in cui hanno perso la vita i nostri compagni avvenne nel tardo pomeriggio del 4 agosto, sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri. Il furgone sul quale i braccianti rientravano nell’ex ghetto di Rignano dopo una giornata trascorsa nei campi per pochi euro, si scontrò con un tir carico di pomodori. Il bilancio, terribile, fu di 4 morti e 5 feriti.
Da quell’incidente, da quello quasi identico che il giorno dopo provocò una strage con 12 vittime, nacquero lo sciopero dei braccianti e la marcia dei berretti rossi indetti per l’8 agosto da USB per rivendicare sicurezza, diritti e dignità. Parole d’ordine trasferite nel convegno nazionale sul lavoro agricolo organizzato da USB proprio a Foggia il 22 settembre scorso.
Coordinamento lavoro agricolo USB