Si è svolto oggi, in un’aula affollata da tanti cittadini, dai referendari del Comitato Art. 33 e militanti dell’USB, il primo atto del dibattito.
Per il PD il referendum pare non esserci mai stato, quindi ha presentato, insieme al Centro Democratico, un Ordine del Giorno, molto apprezzato anche dal PDL, in cui si ribadisce l’immutabilità della convenzione e dei finanziamenti pubblici alle scuole private. A sostegno di questa posizione c’è semplicemente la considerazione che, a giudizio del partito di maggioranza relativa, sarebbe stato meglio avesse vinto l’opzione B, quindi si fa finta che sia andata così.
Ma la realtà è che a vincere il 26 maggio è stata l’opzione A, contro il finanziamento alle scuole private.
Si vuole violare palesemente e in modo antidemocratico la volontà espressa a larga maggioranza dai cittadini bolognesi.
Di contro, il Movimento 5 Stelle, SEL e Gruppo Misto hanno proposto un atto di indirizzo che rappresenta un compromesso rispetto alla volontà dei referendari, ipotizzando una progressiva diminuzione dei finanziamenti alle scuole private, in modo da arrivare all’azzeramento in pochi anni.
Se neanche questa ipotesi dovesse essere accolta dal Consiglio Comunale, saremmo in presenza di un gravissimo atto di arroganza del potere nei confronti dei bolognesi; arroganza che diventa sempre più determinata quando in ballo ci sono gli interessi dei poteri forti di questa città e soldi della collettività da utilizzare per foraggiare gli interessi di pochi.
Il dibattito riprenderà il 29 luglio, quando il Consiglio troverà ancora una volta un’aula colma di cittadini e l’USB che chiamerà nuovamente i bolognesi a difendere la scuola pubblica, il welfare e la democrazia.
Bologna, 22 luglio 2013
Per USB Bologna
Francesco Bonfini – Vilma Fabbiani
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