“E’ sorprendente ciò che l’assessore Pillati dichiara rispetto agli aumenti dei servizi pre e post scuola, è come se scoprisse solo oggi l’enormità degli aumenti delle tariffe dei servizi scolastici” dichiara Luigi Marinelli della USB.
“E’ bene ricordare a tutti che è sta la Giunta Merola a ripristinare, con una delibera di giunta, gli aumenti decisi della Cancellieri, aumenti che erano stati congelati dal ricorso dei genitori al Consiglio di Stato” – denuncia Marinelli – “questa Giunta, invece di aspettare la definitiva sentenza del TAR sulla questione, a scelta di fare cassa sulla pelle delle famiglie bolognesi con aumenti elevatissimi superiori alla media nazionale”.
“Basti pensare che chi pagava per il servizio post scuola 125 euro si è visto recapitare una bolletta da 371 euro, è questo il problema e non la mancanza di informazione che pure non vi è stata” – spiega Marinelli.
“E’ paradossale che oggi la Pillati ci racconti che la materia è di competenza del consiglio comunale e non della Giunta, mentre è stata invece la Giunta a reintrodurre gli aumenti senza nessuna discussione in consiglio comunale e ne, tantomeno, con i genitori o con i sindacati, ecco un altro esempio di partecipazione democratica stile Merola alle scelte della città” specifica Marinelli.
“Su questa vicenda non è mancata tanto l’informazione ma è mancata la democrazia con una decisione così grave presa da un Commissario e riconfermata dalla sola Giunta in spregio sostanziale ad una disposizione della magistratura” sottolinea Marinelli.
“In questi giorni, insieme al Comitato Genitori, stiamo aspettando la pubblicazione della sentenza del TAR sulla regolarità formale degli aumenti ma comunque vada è la sostanza e la quantità di questi aumenti che deve essere rimessa in discussione”.
“Alla Giunta e alla maggioranza che la sostiene chiediamo il ripristino delle vecchie tariffe e che le eventuali proposte di adeguamento delle tariffe debbano essere discusse democraticamente, soprattutto considerando che grazie al Governo Monti avremo un incremento delle tasse soprattutto a carico dei settori popolari” conclude Marinelli.