Dopo un estenuante tavolo di conciliazione in casa del Prefetto tenutasi il 15 aprile scorso, l’Amministrazione si è impegnata a reperire ulteriori risorse da destinare al personale tecnico amministrativo.
Il termine entro il quale l’Amministrazione deve fornire una risposta è il 20 Maggio prossimo.
I dirigenti della Prefettura hanno confermato che le norme vigenti non rendono è più possibile autocertificare malattia e pertanto su questo argomento non sono possibili mediazioni di alcun tipo.
Una nuova circolare dell’Amministrazione confermerà il mantenimento dei permessi senza recupero per visita medica e spiegherà meglio i permessi per indisposizione durante l’orario di servizio, a fronte dei quali, pur dovendo presentare comunque il certificato medico, non verranno perse le ore effettuate, ma conteggiate come ore a credito.
E’ stato poi comunicato dall’Amministrazione che il Rettore ha firmato i decreti per il rinnovo del Comitato per le Pari Opportunità e per l’avvio del Comitato per il Mobbing e si è concordato un calendario dei lavori che tiene conto delle priorità indicate dalla parte sindacale e dai lavoratori.
A fronte di ciò abbiamo ritenuto di concedere all’Amministrazione la possibilità di confermare gli impegni presi che dovranno in primo luogo passare attraverso la quantificazione delle risorse per il personale, mantenendo lo stato di agitazione del personale sul quale si esprimeranno i lavoratori riuniti in
ASSEMBLEA
INDETTA DALLA R.S.U. E DA TUTTE LE OO.SS DI ATENEO
MARTEDÌ 22 APRILE 2008
DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 11.00
presso l'Aula D Morassuti, viale Berti Pichat, 6 - Bologna
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16 aprile 2008 - La Repubblica
Occupano il consiglio di amministrazione e chiedono le dimissioni del direttore scoppia la protesta del personale d´Ateneo
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la circolare restrittiva sui permessi per malattia e visite mediche
di ILARIA VENTURI
Bologna - LA goccia? Una circolare restrittiva sui permessi per malattie e visite mediche. In un clima già teso, con le dimissioni di mezza commissione d´Ateneo sul personale e lo stato di agitazione proclamato dai primi di aprile, è scoppiata la protesta dei tecnici e degli amministrativi. Dall´assemblea in un´aula di Economia, in più di duecento, guidati dalle cinque sigle sindacali unite (Confederali, Rdb e Unità di base), hanno «marciato» ieri mattina sul Rettorato. Per un´ora hanno «occupato» pacificamente il consiglio di amministrazione, chiedendo le dimissioni del direttore amministrativo, e poi si sono riuniti nella sala dell´Ottavo centenario. Oggi ci sarà il tentativo di conciliazione dal prefetto. Lo sciopero è a un passo. Il botta e risposta tra i sindacalisti e il rettore si è consumato a toni alti. Dopo aver sospeso la seduta Pier Ugo Calzolari ha rinviato la discussione al tavolo di conciliazione: «Conosco l´acutezza dei vostri problemi, non ho bisogno che veniate qui in massa». La rabbia è esplosa con la revoca della possibilità di auto-certificare l´assenza di un giorno per malattia, in tutto cinque permessi all´anno. «Un atto unilaterale», contesta Maurizio Turchi (Cisl). Inoltre è stato imposto il recupero dei permessi per visite mediche. «E qui l´amministrazione ha toppato, dovrà tornare indietro perché un accordo del ‘93 invece non lo prevede», replica Davide Valente (Cgil). Sul tavolo il rinnovo dell´integrativo del 2007 e del 2008. «Ma molte altre cose che non vanno: sono bloccati i comitati pari opportunità e anti-mobbing, non vengono pagati come dovuto i trecento dipendenti universitari che lavorano nella sanità». E´ solo la punta di un iceberg, insistono i sindacati. «I lavoratori sono esasperati, una situazione di rabbia mai vista prima», dice Antonella Zago dell´UdB. «E da mesi c´è una mancanza di rispetto nei confronti del sindacato», continua Turchi. Dante Berti della Uil denuncia «una situazione di stagnazione e di mancate progressioni di carriera». Con una nota, il rettore si dice «fiducioso in una positiva soluzione della vertenza». Ieri intanto in Cda è stato votato il bilancio consuntivo 2007, con il «no» degli studenti. Vista l´aria che tira sui finanziamenti ministeriali e l´aumento delle spese per il personale, è stato «congelato» il turn over del 2008, circa 27 posti da ordinario (o il doppio da ricercatore). Una misura per ora provvisoria, che però frena i presidi già pronti a bandire i posti nelle Facoltà.
16 aprile 2008 - Corriere di Bologna
Ateneo Stamattina tentativo di conciliazione davanti al prefetto. La protesta nata dalla revoca dell'autocertificazione di assenze di un giorno per malattia
Università, irruzione dei lavoratori in rettorato
Oltre 200 dipendenti bloccano il cda, oggi si decide sullo sciopero. Calzolari: «Il dialogo riparta». Lo stato di agitazione era stato proclamato l'8 aprile quando i sindacati avevano rotto le trattative.
di Marina Amaduzzi
Bologna - Tecnici e amministrativi dell'Università sono a un passo dallo sciopero. Ieri hanno manifestato tutto il loro malcontento irrompendo in rettorato dove il consiglio d'amministrazione stava discutendo il bilancio consuntivo (poi approvato). E oggi al tavolo di conciliazione in prefettura siederanno tutte le sigle sindacali, Cgil, Cisl, Uil, Udb e Rdb nonché i rappresentanti dell'Ateneo. Se il tentativo di trovare un accordo fallirà, sarà sciopero. E coinvolgerà oltre 2.800 dipendenti, compresi quelli che lavorano nei poli della Romagna. Si sono mossi a metà mattina dall'aula 3 di Economia dov'erano in assemblea, dopo la proclamazione dello stato di agitazione da parte dei sindacati lo scorso 8 aprile. In oltre duecento sono arrivati in rettorato e hanno interrotto il cda. Volevano risposte alle loro richieste. In particolare capire perché circa due settimane fa l'Ateneo con una circolare ha revocato la possibilità di autocertificare l'assenza di un giorno per malattia, un diritto che possono esercitare per cinque volte al massimo nel corso dell'anno. È partito un botta e risposta piuttosto duro e dai toni accesi tra i rappresentanti sindacali, alcuni dei quali chiedevano le dimissioni del direttore amministrativo Ines Fabbro, e il rettore Pier Ugo Calzolari, che ha ribattuto a ogni attacco, difendendo a spada tratta Fabbro. «Non c'è alcuna ratio in quel provvedimento, dovete spiegarcelo», urlavano i sindacalisti. «La deontologia ci impone di parlare solo domani (oggi per chi legge, ndr) al tavolo in prefettura, proprio per rispetto delle organizzazioni sindacali », rispondeva il rettore. «Non c'è nessun obbligo che giustifichi la sospensione», ribattevano i rappresentanti dei lavoratori. «Potete dire quel che volete, ma non posso rispondervi — rispondeva il rettore —. E comunque non c'è bisogno che veniate qui in massa, l'acutezza dei vostri problemi ci è nota». Alla fine i lavoratori hanno lasciato la sala. Per nulla soddisfatti. «Quella circolare è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso», attacca Maurizio Turchi della Cisl, «è da mesi che c'è mancanza di rispetto nei confronti del sindacato, vengono firmati atti in modo unilaterale come questo». «Hanno revocato anche il permesso per visite mediche senza l'obbligo di dover recuperare le ore di lavoro, ma su questo dovranno tornare indietro — aggiunge Davide Valente della Cgil — c'è un accordo integrativo su questo punto, fatto nel '93 e ancora in vigore». «C'è un articolo del contratto nazionale non ancora applicato che equipara lo stipendio del personale universitario che lavora in convenzione con il servizio sanitario regionale», spiega Dante Berti della Uil, «riguarda circa 300 persone che lavorano tra Sant'Orsola e clinica neurologica ». «Da anni riducono salario, diritti e dignità solo a questi lavoratori», segnala Udb. Insomma, i motivi dello scontento sono molti. E i sindacati li hanno messi nero su bianco quando hanno rotto le trattative. Tra gli altri la mancata chiusura dell'integrativo 2006, il ritardo nell'apertura della trattativa per quello del 2007, e in ballo c'è l'aumento dell'indennità mensile accessoria ora ferma a 89 euro al mese, e per quello del 2008, il rinnovo del comitato pari opportunità e di quello anti-mobbing. Il rettore si dice «fiducioso che si possa giungere a una positiva soluzione della vertenza» e «auspica una pronta ripresa dei tavoli di negoziazione e di lavoro congiunto tra la parte pubblica e i rappresentanti dei lavoratori». Si vedrà già in giornata la piega che prenderà la vicenda. E se dal tavolo del neo-prefetto Massimo Tranfaglia esce la soluzione che scongiura lo sciopero.