Rinviato un altro sfratto, ma non può andare avanti così!
Oggi, con un nutrito presidio insieme all'ass. sind. Pugno Chiuso, abbiamo per l'ennesima volta rinviato uno dei tantissimi sfratti per morosità che continuano ad aumentare ogni anno a Bologna.
Ma oggi non si festeggia.
Oltre alla sottile crudeltà di fissare lo sfratto di una famiglia con tre minori nel mezzo di un ponte, il rinvio oggi stabilito dall'ufficiale giudiziario prevede il prossimo accesso il 4 novembre. Dunque la famiglia dovrebbe trovare, secondo i proprietari di casa, una diversa soluzione nel giro di quattro giorni, uno dei quali festivo.
L'irragionevolezza e la mancanza di umanità dei proprietari, che hanno insistito per questo "rinvio breve", ci indigna ma non ci meraviglia, quello che lascia davvero a bocca aperta è altro.
Innanzitutto il fatto che, durante la discussione sulla data del rinvio, l'ufficiale giudiziario affermi di "dipendere dalla proprietà", mentre in queste situazioni dovrebbe svolgere il proprio ruolo ma senza "prendere parte", in quanto è un dipendente pubblico, non l'avvocato della proprietà.
Poi fa inorridire il comportamento dei servizi e nuovamente dell'ufficiale riguardo ai bambini. Per facilitare gli sfratti e lasciare meno scrupoli morali a chi esegue viene ormai è normale ormai che gli assistenti sociali minaccino i genitori di sottrargli i figli nel caso siano presenti allo sfratto, appellandosi all'art 403 del Codice Civile. Questo articolo, tuttavia, non giustifica affatto il sequestro dei figli a una famiglia che paga 650 € al mese di affitto e 300 di bollette con un solo reddito e per questo viene sbattuta fuori di casa senza riguardo e senza alternative, e soprattutto la minaccia è ipocrita, perchè si afferma che i bambini non devono essere presenti durante lo sfratto, ma nessuna pubblica autorità poi di fatto si preoccupa di che alternativa avranno alla vita di strada o alla separazione della famiglia, traumi ben più grandi.
Ma dopotutto, come oggi ha detto l'ufficiale, "non è educativo che dei bambini vedano la polizia caricare"...quindi deduciamo che questo è lo stile con cui vogliono eseguire lo sfratto, e non è certo una scelta dei genitori.
Più volte noi e altre realtà per il diritto all'abitare siamo stati accusati di "usare i bambini", ma la domanda viene spontanea di fronte a queste minacce: chi è che veramente usa i bambini per ricattare i genitori? Forse il servizio sociale?
Infine, la questione più importante: dove sono i diritti dei cittadini?
In questa regione sta per entrare in vigore una legge che, di fatto, segna la fine delle case popolari, o almeno di quelle poche che ancora restano tra quelle inutilizzate e murate dall'acer o svendute a privati, e intanto ci sono centinaia e centinaia di persone in graduatoria da anni.
Dall'altre parte affitti troppo alti e lavoro sempre più precario e sottopagato stanno facendo aumentare enormemente gli sfratti anno dopo anno.
Parte della cittadinanza si è organizzata per far fronte a tutto questo e ha occupato stabili vuoti da anni per denunciare il fatto che le case ci sono, ma il Comune e i proprietari non le mettono a disposizione, ed è stata repressa a colpi di manganello.
Quindi, in un contesto come questo, cosa possono fare persone il cui reddito non basta per pagare l'affitto e contemporaneamente mangiare e mandare i figli a scuola, non potendo neanche più contare sulla casa popolare, sullo stato sociale che garantisce la tutela dei diritti fondamentali?
Noi una risposta ce l'abbiamo: possono organizzarsi per difendersi e rivendicare i propri diritti!
Per questo, chiamiamo tutti gli amici, i compagni, i solidali, ma anche la stampa cittadina al presidio che faremo per difendere la famiglia di Arif dallo sfratto:
VENERDI' 4 NOVEMBRE, ORE 7.00
LARGO BRESCIA, 6
Per spezzare il ricatto dello sfratto e del sequestro dei minori!
Perchè nessuno deve rimanere solo!
Perchè LA CASA E' UN DIRITTO
Asia-Usb Bologna