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Monolocali di edilizia residenziale pubblica (Erp) per accogliere gli sfrattati.
Sulla scia del caso di Said e della sua famiglia, che ha provocato la settimana scorsi il blitz di Asia-Rdb in Consiglio comunale (alcuni militanti salirono per protesta su un tetto di Palazzo D’Accursio), il Comune di Bologna vara una soluzione per le famiglie sfrattate dai loro appartamenti nel privato ma già in graduatoria per una casa popolare. Una situazione che coinvolge una ventina di casi in città e a cui adesso l’amministrazione tenta di porre riparo.
Il progetto è stato chiamato “Da casa a casa” ed è stato licenziato ieri dall’esecutivo municipale su proposta dell'assessore comunale alla casa, Milena Naldi. In pratica, l’amministrazione mette a disposizione 12 monolocali da meno di 28 metri quadrati ciascuno per gli sfrattati che sono già nella graduatoria Erp: una sistemazione provvisoria per al massimo sei mesi (pagando un normale affitto Erp) in attesa di entrare nell’alloggio popolare vero e proprio. La delibera è stata illustrata da Naldi a conclusione della riunione di giunta.