La direzione aziendale di COOP Alleanza 3.0 ha comunicato alle organizzazioni sindacali la propria decisione di esternalizzare ad una società in appalto l'allestimento dei “generi vari “. La USB risponde a questa operazione aziendale con proclamando lo stato di agitazione in tutti i punti vendita del territorio di Bologna con un pacchetto di 16 ore di sciopero.

C'è forte preoccupazione naturalmente per le lavoratrici ed i lavoratori dei punti vendita interessati, per il momento sono cinque dei Superstore del territorio bolognese. Preoccupazione non solo per una possibile perdita del posto di lavoro, ma anche per eventuali demansionamenti e trasferimenti.

Questa ulteriore riorganizzazione di COOP Alleanza segue l’aumento della forbice di presenza al lavoro del proprio personale dalle 5.00 alle 23.00, modifica ottenuta grazie all’ultimo rinnovo del contratto integrativo aziendale, un peggioramento delle condizioni di lavoro motivato come miglioramento del servizio nei confronti dei soci e dei clienti.

Non è la prima volta che questo avviene all'interno di Coop, già gli ipermercati ne fanno uso dopo accordo sindacale. In questi, però, avviene principalmente di notte dalle 23 alle 5 orario in cui i dipendenti di Coop non prestano alcuna attività lavorativa; inoltre, molto spesso l'appalto del servizio in questi punti vendita ha prodotto tantissimi scarti di merce invece di essere messa in vendita. Quindi quale sarebbe il beneficio?

L'intento, naturalmente, è quello di ridurre il più possibile i costi del lavoro per rientrare dal dissesto di bilancio che si trascina ormai da anni. In questa operazione rientra anche la vendita degli immobili di proprietà a dei fondi privati americani per un importo complessivo pari a 155 milioni di euro.

Coop Alleanza si vanta di sostenere attività basate sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, perché non iniziare dai propri dipendenti?  Da questo punto di vista più che una cooperativa sembra di trovarsi di fronte ad una multinazionale.

USB LAVORO PRIVATO BOLOGNA