Abbiamo atteso una risposta rapida ed inequivocabile dalla politica, risposta non arrivata se non nella bocciatura di un emendamento che avrebbe dato accesso al bonus di 200 euro anche ai precari della scuola con contratto in scadenza al 30 giugno. Una chiara discriminazione: i lavoratori che svolgono esattamente gli stessi compiti con gli stessi doveri dei colleghi a tempo indeterminato che ancora una volta vengono beffati e scherniti da quel governo e da tutte le forze politiche che continuano a fomentare la precarietà in nome del risparmio.
L’INPS comunica che il personale della scuola con contratto al 30 giugno potrà ottenere il bonus, presentando domanda entro il 31 ottobre. Ancora discriminazioni, in considerazione che il personale della scuola, così come tutti i lavoratori della PA, non hanno avuto necessità di presentare alcuna richiesta e otterranno il bonus nel mese di luglio.
Non è il bonus di 200 euro a migliorare le condizioni in cui versano i lavoratori della scuola, con stipendi inadeguati ad un costo della vita sempre più alto, con mansioni sempre più onerose e con alle porte un rinnovo contrattuale che altro non è se non uno schiaffo alla dignità della persona e del lavoratore.
USB Scuola ricorda al governo e a tutte le forze parlamentari, alla vigilia di una crisi che potrebbe portare il paese alle urne, che i lavoratori precari e di ruolo non dimenticheranno facilmente i maltrattamenti morali ed economici cui sono sottoposti da anni, le azioni denigratorie e diffamatorie che il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Economia, in primo luogo, portano avanti (i supplenti brevi sono ancora senza stipendio, da mesi, senza che MI e MEF si scompongano).
USB Scuola resta al fianco dei lavoratori della scuola, docenti e ATA, di ruolo e precari, per mettere in atto ogni forma di azione che restituisca la giusta dignità sociale, economica e personale a chi vive e porta avanti la scuola pubblica statale.