Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
ing. Guido PARISI
All’ Ufficio Relazioni Sindacali
Viceprefetto Bruno STRATI
Oggetto: Bozza di circolare “Modalità e procedure d’impiego delle specialità nautiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nell’ambito dell’organizzazione e della gestione del servizio antincendio nei porti e del Soccorso in mare”
Riteniamo che il documento esplicativo delle modalità e procedure d’impiego delle specialità nautiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, oltre a creare ulteriore confusione sulle sovraordinazioni (?) a livello operativo, prosegua di fatto nell’opera di distruzione del servizio specialista nautico iniziata con la riduzione del relativo organico, continuata con la paventata dismissione delle unità navali grandi, di fatto le uniche con le quali sia possibile effettuare l’antincendio navale, arrivando ora a ipotizzare i distaccamenti portuali senza specialisti nautici.
Fanno ovviamente parte del piano distruttivo anche l’assenza pluriennale di specifici corsi per specialista nautico per coprire almeno le carenze manifestatesi in seguito agli “improgrammabili” pensionamenti dove, nell’ordine, l’emergenza come area IV, le risorse umane e la DCF cincischiano con tempi, numeri e decisioni in modo da portare alla dismissione latente del settore
Aiuta l’opera distruttiva anche la mancata erogazione di fondi adeguati per le previste manutenzioni, fondamentali per la sicurezza operativa dei mezzi, specie di quelli ricchi di elettronica, tanto cari (in tutti i sensi) all’amministrazione
Banale far notare come nessuno salirebbe su di un elicottero privo delle manutenzioni previste….
La mancanza di figure mitiche quali gli ispettori specialisti nautici, gli unicorni del corpo nazionale, che giustamente, al pari dei piloti di elicottero, avendo maggiori responsabilità, percepiscono maggiori emolumenti, fa sì che tali responsabilità ricadano su personale privo di tali maggiorazioni
Notiamo inoltre che, nel paragrafo dove si prevede che in tutti i casi ove è prevista l’urgenza e l’indifferibilità della prestazione negli interventi, quindi nella quasi totalità dei casi, si possa utilizzare personale non specificatamente addestrato per intervenire in uno scenario portuale/marittimo per completare la squadra di intervento portuale, di fatto in contrasto con quanto previsto dalla legge 690.
Viene da chiedersi come la nostra dirigenza possa pensare di mandare allo sbaraglio il proprio personale facendolo intervenire a bordo di un gommone per la lotta all’incendio in porto/mare Speriamo sinceramente che a NESSUNO capiti tale disavventura.
A questo punto chi se ne fregia di fregiarsi del fregio!
D’altra parte constatiamo con piacere che finalmente l’amministrazione sia riuscita a superare le barriere linguistiche che ci avevano confinato nella nostra piccola realtà, facendole per esempio etichettare come innovative tecniche antincendio soggetto di un successo hollywoodiano vecchio di 30 anni, con l’utilizzo di un termine altrettanto innovativo, “rendez vous”….chissà che un giorno non arrivino anche a meeting point!
Ovviamente andrà tutto bene e abbiamo speranza che queste novità in seno all’amministrazione, magari assieme al bonus psicologico promesso dal governo, ci consenta di sopportare lo smantellamento della nostra specialità, ricordiamo più antica del corpo nazionale stesso…iniziamo a capire come si sentì Cesare quando vide Bruto alle idi di marzo…
il Coordinamento Nazionale USB VVF