Il 22 giugno si è palesata la discriminazione sindacale in Brescia Trasporti Spa in occasione dell'incontro in Confindustria con al centro le cause legali che si susseguono sull'intero territorio nazionale per la vicenda delle ferie godute e non pagate correttamente nel settore.
Dopo che anche l’azienda Brescia Trasporti ha perso la causa sul riconoscimento delle indennità nella retribuzione delle ferie, la stessa sta provando a rimediare alla sconfitta chiedendo aiuto a Confindustria. L'episodio increscioso e discriminatorio si è consumato il 22 giugno in Confindustria dove erano stati convocati l'azienda e la RSU per una mediazione economica sulla questione del pagamento ferie godute.
Il nostro RSU eletto nella lista USB Lavoro Privato convocato appunto come RSU, è stato allontanato non permettendo la sua partecipazione all'incontro, motivandolo con il fatto che la USB aveva aperto una procedura per un prossimo sciopero, una iniziativa legittima che non riguarda neppure l’oggetto del tentativo di mediazione della Confindustria ma ben altri temi:
1) Adeguamento salariale;
2) Rimodulazione dei cambi per la ripresa del servizio, formulazione di tempi di trasferimento;
3) I perenni ritardi necessitano di verifica delle percorrenze, adeguamento dei recuperi in linea ai capolinea;
4) Aumento dello stress da lavoro correlato, diminuzione progressiva dei tempi di vita e di lavoro;
5) Straordinario ormai strutturale, forzoso e da ricollocare;
6) riassetto e controllo della commissione CTP.
7) Mancata consegna degli accordi aziendali più volte richiesti.
Di fatto l'ordine del giorno era sulla conciliazione ferie godute, una vera e propria ritorsione politica sindacale verso un componente legittimato dai lavoratori a rappresentarli, siamo stati costretti a chiamare le forze dell'ordine per far verbalizzare il grave episodio discriminatorio, mentre dentro si consumava l'ennesimo accordo imposto da Brescia Trasporti e Confindustria ai pochi RSU presenti e avvallato dai sindacati “collaborativi” e mai propositivi a discapito dei lavoratori e lavoratrici di Brescia Trasporti.
Il 22 giugno di fatto si palesa l’arroganza sindacale e aziendale mettendo il bavaglio al dissenso facendo morire definitivamente il dialogo sindacale.
Queste azioni di discriminazione sindacale, in questo settore sempre più fragile, sono la foglia di fico ad un costante peggioramento delle condizioni di lavoro, che causano una ondata di dimissioni “volontarie”, anche dopo anni di lavoro, la carenza di nuova generazione di lavoratori causata da troppa incertezza e mancanza di conciliazione tra vita e lavoro.
Nel settore manca il dovuto riconoscimento di un lavoro rischioso e pieno di responsabilità, tutto basato sulla velocità commerciale che permette ai manager di un'azienda a capitale pubblico di foraggiare i propri premi di produzione arrivando al bilancio economico attivo, tutto a discapito dei lavoratori, utenti.
Così si viene meno alla primaria missione del trasporto sociale di un servizio rivolto ad una cittadinanza in primis debole, ad una riduzione del l'inquinamento e di conseguenza della diminuzione del traffico cittadino.
Tutto questo solo ed esclusivamente nel nome del dio denaro: USB Lavoro Privato non ci sta e denuncerà tutto quello che è scorretto nel mondo del lavoro, in particolar modo dove regna l'arroganza e presunzione di chi ha dalla sua parte complicità politica sindacale.
USB Brescia
23 giugno 2023