La petizione lanciata online dall’Unione Sindacale di Base per chiedere le dimissioni da ministro di Renato Brunetta in tre giorni ha raggiunto e superato le 20mila firme e il ritmo delle adesioni non accenna a rallentare.
L’iniziativa di USB Pubblico Impiego, avviata sulla piattaforma Change.org dopo il violento attacco contro l’applicazione dello smart working ai dipendenti pubblici, ha raccolto insospettabili adesioni anche tra le fila dei compagni di partito del ministro. Smarcarsi dalle ondivaghe prese di posizione di un politico che in meno di un mese firma la circolare sullo smart working insieme al collega Orlando, la mette subito dopo in discussione, torna a sponsorizzarla e ne fa infine carta straccia (salvo tentare un’improbabile precisazione), dimostra una volta di più la totale inaffidabilità di Brunetta, che fin dalla sua prima esperienza di governo ha avuto un solo obiettivo: la demonizzazione dei lavoratori pubblici, bollati come improduttive sanguisughe.
Le vesti dimesse con le quali il ministro si era presentato alla nascita del governo Draghi non avevano mai ingannato USB: Brunetta è – e sempre sarà - un nemico dei dipendenti pubblici e deve lasciare la poltrona di capo della Funzione Pubblica. Il presidente del Consiglio ne prenda atto.
Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego