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Entrate

CAM i punching ball dell'Agenzia delle Entrate

Roma,

Ancora una volta i CAM si ritrovano ad essere i punching ball dell’Agenzia delle Entrate: Dopo l’inquietante vicenda della procedura “Cambia-Verso”, attraverso la quale i servizi di prima assistenza sono stati deliberatamente trasformati in canali di para-accertamento non istituzionalizzato, l’Amministrazione, questa volta, decide di spingersi oltre, stabilendo che gli operatori dovranno prestare assistenza su un nuovo servizio internet, denominato “Geoportale cartografico catastale”.

Tutto questo grazie al supporto di “appositi servizi formativi, anche in videoconferenza”, come da informativa sindacale del 3 maggio 2018, che alleghiamo. Molte parole per un semplice concetto: le lavoratrici ed i lavoratori dei CAM devono improvvisarsi anche esperti in materia catastale.

Nulla di cui stupirsi. Tutto questo rientra, a pieno titolo, in un disegno molto più ampio che parte da lontano e delinea una vera e propria emergenza che attiene il mondo dei servizi e nello specifico il CAM: mansionismo indiscriminato, mortificazione delle professionalità delle operatrici e degli operatori telefonici, aumento dei carichi di lavoro, mancanza assoluta di tutele da parte dell'Amministrazione, cronica carenza di personale.

E mentre i lavoratori vengono spremuti come limoni, il servizio reso alla cittadinanza diventa sempre più scadente per responsabilità che certamente non possono essere fatte ricadere sui lavoratori e con buona pace del tanto sbandierato “Fisco amico”.

Le lavoratrici e i lavoratori dei CAM non ci stanno! Le lavoratrici e i lavoratori dei CAM sono stufi di rappresentare il secchio dell’immondizia di un’Amministrazione il cui unico occhio è costantemente rivolto al puro e semplice budget che, se da un lato rende il personale ingranaggio di una vera e propria catena di montaggio, dall’altro consente ai dirigenti di rimpinguare i propri già lauti premi di produttività, sulle spalle e grazie allo stress accumulato dai lavoratori.

L’USB da tempo chiede all’ARAN (che naturalmente fa orecchie da mercante) un tavolo tecnico per affrontare la non più rinviabile questione dell’ordinamento professionale, nella quale rientra a pieno titolo anche la condizione dei lavoratori del CAM.

Nel ritenere irricevibile quanto richiesto ai lavoratori del CAM nell’informativa sindacale del 3 maggio, l'USB invita già da ora i lavoratori e le lavoratrici alla mobilitazione e chiede, nel contempo, politiche di assunzione di personale che consentano di far fronte alle sempre più lunghe code d’attesa telefoniche destinate a far collassare definitivamente il servizio qualora venisse attuato quanto “richiesto” nell'informativa sindacale.

Perché dignità e professionalità acquisite nel corso della propria storia professionale non sono valori che si barattano in cambio di un piatto di lenticchie.

Figuriamoci gratis!