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Pubblico impiego

Campagna USB per le dimissioni di Brunetta: arriviamo a 30.000 firme

Nazionale,

La campagna promossa lo scorso 4 febbraio dalla USB Pubblico Impiego su Change.org (https://www.change.org/dimissionibrunetta) per chiedere al Presidente del Consiglio Draghi la rimozione di Brunetta dall’incarico di Ministro per la Pubblica Amministrazione ha superato le 28.000 firme. L’obbiettivo che ci diamo è quello di raggiungere 30.000 firme entro il prossimo week end, per poi inviare a Draghi gli esiti dell’iniziativa, che resterà aperta, a disposizione di chi vorrà continuare ad aderirvi.

Il Brunetta di oggi è lo stesso che nel 2009 varò una riforma della pubblica amministrazione che nasceva dalla furia ideologica contro i lavoratori pubblici, considerati assenteisti seriali, fannulloni e inutile costo per la collettività. Da quei pregiudizi nacquero provvedimenti legislativi che portarono al taglio della retribuzione in caso di malattia e a fasce di reperibilità penalizzanti rispetto al lavoro privato, nonché all’introduzione di strumenti di falsa meritocrazia, come le fasce di merito con percentuali precostituite, bonus e premi vari che hanno alimentato la divisione tra i lavoratori, risultando inutili, se non addirittura dannosi, rispetto all’obbiettivo dichiarato del miglioramento dei servizi. Oggi Brunetta fa la guerra allo smart working e non perde occasione per lasciarsi andare a considerazioni che offendono la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.

Più che essere il Ministro PER la Pubblica Amministrazione, Brunetta ha dimostrato anche in questo secondo mandato di essere CONTRO la Pubblica Amministrazione e CONTRO i lavoratori che nel welfare pubblico operano quotidianamente. Il ministro Brunetta ha svolto una funzione ad esclusivo vantaggio delle imprese, marginalizzando i cittadini che dovrebbero essere invece il principale riferimento della Pubblica Amministrazione.

Chiederne le dimissioni è un atto necessario per un sindacato come USB.

Rassegnarle, da parte sua, sarebbe doveroso per rispetto al Paese.

USB Pubblico Impiego

Roma, 24 febbraio 2022