Il caos di questi giorni ai Centri per l'Impiego e ai Comuni esige una risposta di nuova giustizia sociale.
Ciò che da giorni sta accadendo ai Centri per l'Impiego e alle sedi dei servizi sociali delle municipalità di Napoli e dei comuni della Regione Campania - dove decine di migliaia di persone si rivolgono per il disbrigo delle problematiche riguardanti la fruizione dell'Assegno di Inclusione - è la spia di una situazione strutturale e sociale profondamente in crisi.
Le folle di questi giorni, il disagio di giovani e anziani che si accalcano agli uffici fin dalle prime ore del mattino e il caos organizzativo sono le conseguenze di un plateale ritardo istituzionale in materia di politiche sociali e di protezione verso le fasce di popolazione meno garantite dalla crisi economica.
Ministero del lavoro e INPS, ciascuno per la propria competenza come intendono intervenire per evitare questo caos burocratico in netto contrasto con le procedure di semplificazione e digitalizzazione dei servizi tanto decantate in questi anni dalle Istituzioni?
Le scene di questi giorni e le problematiche dei lavoratori e dei cittadini meritano risposte serie e in profonda discontinuità con quanto finora è accaduto.
L'impianto delle misure Supporto Formazione e Lavoro e Assegno di Inclusione si sostanzia inoltre in un totale svilimento dei servizi pubblici per l'impiego e dei lavoratori di tali strutture, i quali non sono abilitati all'accesso e all’utilizzo della piattaforma informatica ministeriale SIISL funzionale alla gestione delle procedure legate ai suddetti sussidi, a tutto vantaggio dei soggetti privati operanti nel mercato del lavoro autorizzati ex lege ad operarvi. Ciò non consente ai dipendenti dei Centri per l'impiego di gestire in maniera efficiente e lineare la presa in carico degli utenti beneficiari delle misure SFL e ADI, i quali tuttavia si riversano quotidianamente presso gli sportelli alla legittima ricerca di soluzioni rispetto al caos burocratico esistente.
L'Unione Sindacale di Base denuncia tali cavilli burocratici, i ritardi e le inadempienze delle varie piattaforme istituzionali e chiede che si costruisca al più presto una efficace organizzazione in grado di orientare ed assistere quanti hanno diritto a ricevere informazioni e risposte in merito alla fruizione delle misure assistenziali.
I numeri e il disagio di questi giorni, a Napoli ed in tutta la regione, conferma la necessità di rafforzare le dotazioni organiche dei comuni, in particolare dei servizi sociali e di tutte le strutture di contrasto alle nuove e vecchie povertà.
Infine, l’introduzione di una misura di reddito di base universale, slegato dalla condizionalità lavorativa, su base individuale, è sempre più necessario in un paese dove di solo lavoro non si riesce a vivere.
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