Il 2 marzo 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.L. 2 marzo 2024 N. 19 che contiene ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
All’art. 31, comma 12, del decreto-legge è prevista l’abrogazione dei commi 1-3 dell’art. 7 del D. Lgs 149/2015, quelli in cui si disponeva l’inserimento degli ispettori di vigilanza INPS e INAIL in un ruolo ad esaurimento e si dava la possibilità al personale ispettivo di transitare nel ruolo amministrativo presentando la domanda entro trenta giorni dalla pubblicazione del decreto.
Dopo quasi nove anni INPS e INAIL possono tornare ad assumere ispettori di vigilanza e il personale ispettivo transitato nel ruolo amministrativo ha novanta giorni di tempo per chiedere di tornare a svolgere la funzione di ispettore di vigilanza, nei limiti degli spazi in organico. Le economie per cessazioni dal servizio di ispettori di vigilanza a partire da gennaio 2017 potranno essere utilizzate per assumere nuovo personale ispettivo.
Ora va costituita la direzione centrale Vigilanza in entrambi gli enti, per dare un segnale tangibile di cesura con un periodo in cui si è tentato di mettere il bavaglio alla funzione della vigilanza svolta dagli enti.
Siamo alla fine di un percorso che ha visto la USB promuovere numerose iniziative di protesta contro il Jobs Act e l’Agenzia unica della vigilanza, con il sostegno convinto di quegli ispettori di vigilanza che hanno sempre rifiutato l’idea della liquidazione dell’attività di vigilanza INPS e INAIL. Il no al Jobs Act della USB è iniziato già nel 2014, quando fu annunciato il provvedimento. E la prima occasione fu la contestazione all’allora ministro del lavoro Poletti, che non convocava la USB al tavolo di confronto al ministero. Sono passati quasi dieci anni e il risultato che riguarda la funzione della vigilanza INPS e INAIL è di assoluto rilievo, ma non esaurisce la vertenza contro il Jobs Act. Vanno abolite tutte le forme di lavoro precario e restituite tutele ai lavoratori. No al lavoro povero, no agli omicidi sul lavoro. Sicurezza e reddito sono due temi sui quali la USB continua a dare battaglia e il pensiero di poter contare anche sugli ispettori di vigilanza INPS e INAIL è un segnale positivo.
USB P.I. EPNE