OSTIA (Roma) Gli operai della Canados da nove giorni in presidio permanente davanti al Cantiere di Ostia, per il diritto al lavoro e alla dignità.
Da nove giorni e notti, presidiano il cantiere, sotto il sole e la pioggia, con la solidarietà straordinaria non solo degli abitanti dell ‘idroscalo di Ostia che gli cucinano la pasta e gli portano il loro supporto, ma anche di altri lavoratori pesantemente toccati dalla crisi che ha bagnato il territorio di Ostia e Fiumicino.
La mobilitazione dei dipendenti Canados, la società che svolge cantieristica navale di yacht di lusso ad Ostia (Roma) deriva da una situazione drammaticamente degenerata.
La Canados è leader nel settore di costruzione di yacht dal secondo dopo guerra
(inizialmente costruiva idrovolanti).
Dal 2008 a causa della crisi del settore si è modificato il numero degli yacht prodotti, ma la società ha comunque mantenuto la produzione.
Da tre anni ha aperto una prima procedura di cassa integrazione a rotazione fino al 31 dicembre 2014 per tutti gli 80 dipendenti, e il rischio di un licenziamento collettivo si fa sempre più concreto.
L’USB che è il sindacato maggiormente rappresentativo in azienda da mesi lancia l’allarme, nel silenzio generale, sul futuro di queste ottanta famiglie. La Canados non rappresenta solo una fabbrica in cui lavorano ottanta operai, da generazione in generazione, ma rappresenta anche un pezzo di storia del territorio, colpito da disoccupazione e degrado sociale.
La situazione è degenerata quando i lavoratori sono venuti a conoscenza dello stato di liquidazione di una delle società ( la Canados infatti è una Holding dove gravitano più società). La società che contiene all’interno il maggior numero di dipendenti e che rischia di chiudere portandosi affondo tutti gli ottanta dipendenti.
Lunedi mattina un gruppo di operai sostenuti dal sindacato, hanno bloccato l’ingresso del cantiere per molte ore, ottenendo cosi l’impegno da parte del vice presidente della Regione Lazio Valeriani, di un tavolo con l’azienda, il sindacato e le istituzioni, che sarà convocato per venerdi 3 ottobre 2014.
I lavoratori con forza dichiarano di voler continuare il presidio al cantiere, finché non avranno risposte chiare sul loro futuro e delle famiglie.
Non intendono accettare nessuna speculazione sulla loro pelle.
Molte le bandiere e gli striscioni che circondano la tenda, in cui da otto giorni vivono questi lavoratori, fra questi “Le barche sono in porto e i lavoratori affondano”
La solidarietà è arrivata da più parti, sulla pagina FB “Cassa integrati Canados Yacht” in molti hanno aderito alla campagna #iostoconilavoratoricanados inviando selfie in cui dichiaravano il sostegno alla battaglia.
L'USB mantiene il presidio e la mobilitazione.