Mancano gli infermieri, ma soprattutto mancano gli operatori socio sanitari. Nel solo reparto di medicina almeno otto. Una situazione che si trascina da anni e che la direzione dell’ospedale non vuole risolvere. La dimostrazione più evidente è che anche davanti al prefetto di Pavia, trascinata recentemente dagli iscritti all’USB, ha rifiutato di assumere due operatori (poi ne è arrivato uno a mezzo servizio con la camera mortraria) e un infermiere a luglio e un altro operatore a settembre, il minimo indispensabile per alleviare il pesante carico di lavoro di oggi e per dare un servizio di qualità agli ammalati. C’è da aggiungere, tra i tanti disagi, che non ci sono certezze sui turni, spesso saltano i riposi, il personale part time fa tantissime ore di straordinario, più volte gli operatori vengono richiamati da casa con urgenza. Una situazione che investe anche altri reparti come psichiatria e cardiologia. Di fronte alla sordità della direzione, USB ha detto basta e ha deciso di mobilitarsi. Dopo anni di stanca finalmente si preannunciano iniziative di lotta decise.