La Caritas diocesana in un incontro aperto alla cittadinanza racconta il "suo" 2013. Donati fra beni e servizi circa 240 mila euro. Tantissimi i volti nuovi che hanno chiesto aiuto, sintomo che la crisi ha colpito anche chi prima apparteneva al "ceto medio". Il 57% sono persone giovani, comprese fra 25 e 45 anni. Il 30% italiani. "Rischio esplosione emergenza abitativa nei prossimi mesi"
ALESSANDRIA - Ieri, giovedì 13 marzo, è stato presentato dalla Caritas alla città il resoconto delle attività svolte nel 2013. Un anno che il nostro capoluogo ha vissuto con particolare difficoltà per la concomitanza della crisi nazionale e del dissesto locale. L'impegno della Caritas diocesana, dell'associazione Opere di Giustizia e Carità e dei tanti volontari e collaboratori è stato così essenziale per accogliere i bisogni di una fetta purtroppo crescente di popolazione e provare a offrire loro una risposta, sebbene di emergenza.
Dopo i saluti delle autorità (il vescovo mons. Guido Gallese, il sindaco Rita Rossa, il questore Mario Della Cioppa, il presidente dell’Atc Piervittorio Ciccaglioni e il prefetto Romilda Tafuri) mons. Massimo Marasini, delegato vescovile per la Pastorale della Carità, Giampaolo Mortara, direttore della Caritas e Marco Santi, responsabile dell’associazione Opere di Giustizia e Carità hanno presentato il lavoro svolto nell’anno appena passato.
Dai numeri illustrati emerge il quadro di una città che, come ha ricordato Giampaolo Mortara, ha visto tanti suoi cittadini passare da “vulnerabili” a “vulnerati”: il bilancio complessivo è stato di circa 240 mila euro, ed è andato in pari solamente grazie a due cospicue donazioni straordinarie, ulteriore sintomo dell’impegno speso dalla Caritas per offrire il maggior supporto possibile alla città. Sono state portate avanti le attività “storiche” e se ne sono aggiunte di nuove: dalla mensa agli ostelli, dal supporto economico alle famiglie fino alle borse lavoro, l'impegno dell'istituzione diocesana è cresciuto e si è migliorato (in particolare con la nascita, a partire da novembre, di un vero e proprio Ostello femminile). In totale, delle 558 persone che si sono rivolte allo sportello di ascolto, primo contatto della Caritas con chi si trova in difficoltà, ben 364 sono risultate essere volti nuovi, in pratica uno al giorno (255 persone sole e 109 famiglie, per un totale di 601 persone di cui 109 minorenni). Fra i dati più significativi c'è quello dell'età degli utenti: ben il 57% ha infatti un'età compresa fra i 25 e i 45 anni. Circa il 30% del totale delle persone aiutate è costituito da italiani mentre un altro 30% è composto da stranieri che vivono però in Italia ormai da più di 10 anni. I bisogni fondamentali riguardano la richiesta di aiuto economico e la mancanza di lavoro. Sul tema è stato lanciato un allarme da Marco Santi, che spiega: “nell’ottica di garantire massima dignità alle persone che si rivolgono a noi, e offrire loro una prospettiva, cerchiamo di fare largo uso di borse lavoro. Pare però che un decreto regionale le renderà quasi impossibili da erogare: per noi, per i nostri utenti e per tanti operatori del sociale, sarebbe un vero disastro”.
Fra le tematiche più delicate, c’è sicuramente l’emergenza casa: il 2013 è stato un anno critico, e l’anno in corso promette di essere perfino peggiore. L’anno passato sono state 210 le famiglie seguite dal tavolo per l’Emergenza Freddo con l’obiettivo di scongiurare uno sfratto. Con l’arrivo della primavera la situazione però potrebbe precipitare. Se è vero che la parrocchia di San Rocco ha accolto alcuni dei senzatetto che prima avevano trovato rifugio nel “Ferrhotel”, nei prossimi giorni sono già previsti 20 sfratti e molti altri potrebbero seguirne. “Bisogna fare in modo che l’assegnazione di case popolari sia il più tempestiva possibile - ha sottolineato Marco Santi - anche per aiutare le persone che ne avrebbero diritto a entrare effettivamente in possesso della propria casa”.