Sotto Ministero Infrastrutture - piazzale di Porta Pia, ore 10.00
Partiranno da Tor Sapienza, da San Basilio, da Laurentino 38, dal Tufello e da altre decine di quartieri di Roma gli inquilini delle case popolari organizzati con l’AS.I.A./USB, che giovedì 11 dicembre, dalle ore 10.00, si ritroveranno a Roma sotto il Ministero delle Infrastrutture, in piazzale di Porta Pia, per chiedere il ritiro del decreto con il quale il governo Renzi vuole mettere in vendita l’intero patrimonio alloggiativo pubblico.
“E’ vergognoso che il Governo si accanisca sulle fasce più povere della popolazione e che si cerchi di cancellare definitivamente il diritto alla casa, eliminando quello che rimane del patrimonio di case popolari”, attacca Angelo Fascetti, dell’Esecutivo Nazionale USB. “Le case popolari non si vendono, bisogna smetterla di pensare di far soldi con i diritti della gente. Oltretutto l’Italia ha un patrimonio di alloggi popolari che è appena il 3% dell’intero patrimonio residenziale del Paese, mentre in Germania si supera il 50%, in Francia il 40%, in Spagna il 30%. Renzi non può parlare di Europa solo quando gli conviene”.
“I quartieri periferici delle grandi città, dove ci sono i caseggiati di edilizia popolare – prosegue il sindacalista – hanno bisogno di ben altri interventi. C’è bisogno di riqualificazione urbana, di interventi cioè sia sulle strutture che sulle persone, ma di questo non c’è traccia nelle politiche del Governo, neanche nella nuova programmazione per i Fondi europei 2014-2020”.
Evidenzia Fascetti: “La campagna di odio orchestrata in queste settimane contro gli abitanti di San Siro a Milano nascondeva l’obiettivo di giustificare la vendita degli alloggi in tutta Italia. Bene hanno fatto i movimenti che hanno resistito per difendere un diritto fondamentale ed una fonte primaria di integrazione sociale e di convivenza civile. Tutti quelli che non ce la fanno a reggere il peso degli affitti hanno diritto ad un alloggio popolare. È ora di rilanciare un grande piano nazionale di trasformazione in edilizia pubblica di tanto patrimonio residenziale inutilizzato o abbandonato”, conclude il dirigente dell’AS.I.A./USB