Più di un anno fa l’Ater ha presentato un progetto di riqualificazione totale per il quartiere ex Gescal di Tuscania.
Quartiere in cui mai sono stati fatti interventi significativi fin dalla costruzione negli anni 70, tanto che molti edifici sono diventati invivibili perché ricoperti di muffa con infiltrazioni e usura che rendono instabili cornici e intonaco.
Dopo gli incontri, l’occupazione della sede Ater di Viterbo e le centinaia di segnalazioni da parte di Asia, grazie alla determinazioni degli inquilini, sembrava si fosse arrivati alla soluzione. Il 14 Febbraio 2020, l’Istituto presenta in un’assemblea pubblica un progetto di riqualificazione totale legato a fondi europei con la collaborazione dell’Enea e dell’Università di Viterbo.
Viene chiesta la collaborazione di tutti per iniziare i lavori già nell’estate, sicuramente prima del Natale.
Sindacato e inquilini si attivano, vengono distribuiti e compilati questionari sui consumi attuali e sulle problematiche. Come richiesto dall’Ater, vengono tolti tutti gli ostacoli alla realizzazione del progetto, pronti a veder montare le impalcature.
Poi i tentennamenti.
L’Ater inizia a rispondere a singhiozzo, prende tempo, ogni giorno sembrano comparire nuove difficoltà, passa un altro inverno con recipienti a terra nei salotti a raccogliere l’acqua che filtra.
Asia Usb pretende spiegazioni, esorta il Commissario straordinario Ivan Grazini a tornare a Tuscania e parlare con gli inquilini, motivando concretamente i ritardi.
L’unica risposta è il silenzio.
Asia Usb, al fianco degli inquilini, non permetterà all’Ater di tirarsi indietro di fronte alle promesse e alle sue responsabilità. Le case popolari sono un patrimonio pubblico, pagate con soldi pubblici, che l’Ater, evidentemente disinteressato, sta lasciando all’incuria e al degrado.
Pretendiamo una risposta pubblica e concreta da parte dell’Istituto.
Asia Usb Viterbo