La morte dell’ascensorista Antonio Pistone, 31 anni (nella foto) - avvenuta ieri pomeriggio ad Aci Sant'Antonio (Ct) - intervenuto per liberare una persona rimasta intrappolata nell' ascensore di una palazzina evidenzia in modo orribile l'inarestabile scia di morti di lavoro, gran parte per mancanza di sicurezza.
Perché Antonio, schiacciato mortalmente tra la cabina e una porta dell'ascensore, ha fatto un intervento definito di "soccorso alla persona", intervento che svolgono i Vigili del fuoco?
Antonio non stava svolgendo un intervento di manutenzione, stava operando un soccorso non di sua competenza e, addirittura, da solo!
La morte di Antonio rientra nella strage quotidiana di lavoratrici e di lavoratori, mentre la politica e i sindacati "di stato" affondano nell'ipocrisia e nelle lacrime e nei lutti di circostanza.
Ieri, 18 aprile, abbiamo registrato, in questi primi 109 giorni del 2024,
il totale di 323 vittime di lavoro, una media di 3 morti al giorno. E c'è chi ancora osa parlare di "incidenti sul lavoro".
Federazione Del Sociale USB Catania