Rotte le trattative per il rinnovo del CCNL delle coop sociali. Grande sdegno di CGIL CISL UIL!! “Come è potuta succedere una cosa simile ?? Non ci danno neanche le solite briciole? Hanno osato rifiutare il nulla che chiediamo sempre?!?” Già vediamo i confederali in preda alla disperazione: basta tavoli, niente trattative inutilmente lunghe.
Ma non si illuda chi legge. In questa farsa la rottura con il modello concertativo non significa ripresa del conflitto come strumento di pratica sindacale. La verità è che dopo vent’anni di piattaforme e contratti bidone, anche le Centrali cooperative si sono stufate di questo inutile teatrino, dando il benservito ai sindacati-tappetino. La scuola Marchionne-Brunetta fa proseliti: svuotamento del contratto nazionale, blocco delle retribuzioni (a proposito, la piattaforma di rinnovo confederale è triennale. Qualcuno ricorda la sceneggiata messa in atto dalla CGIL il 22 gennaio ’09 e la mancata firma sul famoso Accordo Quadro sottoscritto invece da CISL e UIL sulla riforma della contrattazione?).
Indignarsi oggi, come fanno CGIL CISL UIL, per l’offerta economica delle centrali, dopo aver accettato aumenti irrisori, conguagli umilianti e spalmature su tempi biblici è francamente vergognoso.
Come denunciamo da sempre, il nostro settore è servito per sperimentare ciò che ora è prassi comune nel mondo del lavoro. Anni fa, centrali cooperative e sindacati concertativi, felicemente a braccetto, con la scusa della peculiarità del settore ci hanno raccontato che con una temporanea rinuncia a salario, diritti, stabilità avremmo ottenuto un futuro radioso. Oggi la temporanea rinuncia è divenuta stabile realtà, mentre il futuro radioso assume i contorni della macabra profezia (sempre a proposito, secondo la piattaforma il CCNL scade nel 2012, cosa avevano in mente i Maya?).
Naturalmente, è inutile illudersi: alla fine le Centrali si impietosiranno e, benevole, concederanno qualche spicciolo a CGIL CISL UIL che potranno così apporre la loro firma sul solito nulla e tornare mansuete ed appagate.
E’ ora di dire basta a questa penosa farsa, dove tutti si divertono, tranne che i lavoratori. USB si batte da tempo contro la situazione di insostenibile precarietà del nostro settore.
CAMBIARE È POSSIBILE
· con la rottura del meccanismo della doppia delega in bianco, ai confederali e alle centrali cooperative (quanti soci hanno potuto discutere delle scelte della loro centrale?).
· con il superamento del nostro contratto, che non è la soluzione ma il problema, in quanto sancisce e certifica che noi lavoriamo esclusivamente perché costiamo contrattualmente una miseria.
· con diritti sindacali pieni per i lavoratori del settore, che possano finalmente battersi per i propri diritti e per un salario "vero".
· con la messa in discussione del terzo settore e della sussidiarietà, sinonimi di privatizzazione, precarietà e smantellamento dello stato sociale.