SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UILM, in pieno delirio di onnipotenza, decidono unilateralmente la composizione del prossimo Coordinamento Nazionale delle RSU: CGIL 26, UIL 15, CISL 14, SNATER 8, COBAS 2, CISAL 1, stabilendo a priori di escludere la rappresentanza di USB. Però ci invitano il 26 luglio a votare la loro lista bloccata, lasciando definitivamente la democrazia nei luoghi di lavoro fuori dalla porta!
Qualche commento dai cosiddetti sindacati di base? Zero, tutti allineati insieme ai sindacati complici, nel timore del terribile pericolo costituito da una legittima rappresentanza di tutte le sigle sindacali, seppure in maniera proporzionale ai voti raccolti alle elezioni dello scorso gennaio 2016.
Riteniamo quindi il coordinamento nazionale RSU, così composto, lesivo della piena rappresentatività e non rispettoso della delega consegnata dai lavoratori a tutte le RSU, attraverso l’elezione diretta e democratica.
Come mai USB è l’unico sindacato escluso dal coordinamento? Probabilmente perché solo USB:
ha presentato una piattaforma alternativa per il rinnovo del CCNL ponendola al giudizio dei lavoratori che, dove presentata, l’hanno approvata nelle assemblee
ha mobilitato i lavoratori su PdR e sugli scandalosi benefit astronomici per i dirigenti e ha offerto istruzioni dei propri legali sulla fruizione di EXF e permessi
ha reclamato che anche Sparkle sottoscriva prepensionamenti art.4 ai lavoratori
Mentre tutte le sigle sindacali tacciono o balbettano e ancora una volta si fanno le regole da soli e se le applicano, eliminando la parola democrazia dal loro vocabolario, con USB invece i lavoratori stanno riscoprendo come si può e si deve alzare la testa per far valere i propri diritti. Tra l’altro è bene ricordare che le RSU restano l’unico soggetto titolato alla contrattazione e il coordinamento, in quanto esecutivo, deve sempre preventivamente consultare i lavoratori e le stesse RSU tutte.
Se anche ad una sola RSU di USB si vuole impedire preventivamente l’accesso a tale coordinamento, che ad oggi è servito solo per ratificare quanto deciso esclusivamente dalle segreterie nazionali confederali, abbiamo qualche ragionevole motivo per immaginare futuri sempre più pericolosi con sindacati di comodo sempre più zerbini dell’azienda.
Il Testo Unico sulla Rappresentanza del 2014 ha visto la sola opposizione di USB, legale e di piazza, e oggi si capisce ancora meglio la connivenza tra le sigle sindacali promotori di tale accordo e altre sigle che vi hanno aderito immediatamente e incondizionatamente. Pur avendolo dovuto successivamente sottoscrivere, per essere almeno ammessi alle elezioni delle proprie RSU, come USB ne rivendichiamo con forza gli evidenti vizi di incostituzionalità e l’opposizione che continueremo a fare nei posti di lavoro affinchè si restituisca ai lavoratori la democrazia della rappresentanza. Evidentemente per lor signori il nemico è sempre meno la controparte e sempre più chi, come noi, rivendica un altro modo di fare sindacato, che rischia di essere contagioso – e per questo pericoloso - per il sostegno e la crescita che stiamo riscuotendo. Per noi non cambia niente, le nostre RSU continueranno ad essere convocate come sempre, e questo neanche il costituente coordinamento potrà impedirlo. Alla lotta!