I DIPENDENTI DELLE COMUNITA’ MONTANE PIEMONTESI SONO RIUNITI OGGI 1° DICEMBRE 2010 FUORI DALLE STANZE DEL CONSIGLIO REGIONALE PER RICORDARE ALLA REGIONE PIEMONTE LA LORO ESISTENZA.
A DUE ANNI DALLA LEGGE REGIONALE DI RIORDINO DELLE COMUNITA’ MONTANE SI TROVANO A DOVER CHIEDERE A GRAN VOCE ALLA REGIONE PIEMONTE UN RUOLO CHIARO PER QUESTO ENTE E, SOPRATTUTTO, LA GARANZIA DEI POSTI DI LAVORO.
LO DEVONO CHIEDERE A GRAN VOCE PERCHE’ SEMBRA CHE SI SIANO DIMENTICATI DI LORO: COME SE NON ESISTESSERO….
SI PARLA DI UNIONI DI COMUNI: MA LE COMUNITA’ MONTANE COSA SONO?
SI PARLA DI GESTIONE ASSOCIATA DI SERVIZI: MA LE COMUNITA’ MONTANE COSA FANNO DA ANNI?
E’ L’INVENZIONE DELL’ACQUA CALDA…. RUOLI E SERVIZI SVOLTI DA ANNI ADESSO NON VANNO PIU’ BENE? PERCHE’?
E’ MEGLIO CREARE NUOVI CONTENITORI CON VECCHI CONTENUTI OPPURE ESTERNALIZZARE (SI VEDA AL PROPOSITO LA LEGGE 183/2010 DETTA ANCHE COLLEGATO LAVORO): CHI CI GUADAGNA?
NON CERTO LA MONTAGNA, LA GENTA CHE LA ABITA E CONTRIBUISCE A MANTENERLA VIVA…
RIDATE DIGNITA’ ALLE COMUNITA’ MONTANE, AI DIPENDENTI, ALLA MONTAGNA.
RDB/USB Valle Susa