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Che sia precaria oppure no...

Roma,

Una testa, un voto! Martedì 25 novembre ore 9:30 presidio all'ARaN.

In questi giorni all’ARAN si sta discutendo della modifica del regolamento per le elezioni RSU in funzione dell’estensione del diritto all’elettorato attivo e passivo ai precari del pubblico impiego.

RdB prima e USB poi si è sempre battuta per ottenere quello che riteniamo un imprescindibile elemento di democrazia sui posti di lavoro.

Abbiamo però sempre trovato l’opposizione dei sindacati collaborazionisti e complici, peraltro corresponsabili del precariato dilagante nel settore pubblico.

Se oggi siamo chiamati a modificare il regolamento, non è perché Governo e sindacati siano stati improvvisamente pervasi da un impeto democratico, ma semplicemente perché il Governo rischia di incappare in un’infrazione europea a seguito della denuncia sul precariato presentata da USB alla Commissione Europea.

Un’apertura non voluta, ma dovuta, che temiamo i soliti noti tentino di depotenziare attraverso artefici tecnico-giuridici.

Non si può ridurre l’estensione di un diritto democratico ad un mero tecnicismo teso peraltro a limitarne gli effetti.

Il diritto all’elettorato attivo e passivo dei lavoratori precari non è una questione tecnica.

È una questione di democrazia reale che fa paura solo a chi sa di avere gravi responsabilità relativamente al precariato alla sua creazione, diffusione e cronicizzazione.

È una questione politica e chi oggi rema contro si sta assumendo una grave responsabilità politica, della quale i lavoratori, siamo certi, ne terranno conto. La lotta contro la precarietà è una lotta per i diritti.

Diritto alla stabilizzazione.

Diritto al salario.

Diritto alla dignità.

Diritto al voto.

USB ritiene che tutti i precari abbiano diritto a votare e ad essere eletti.

Un concetto semplice, una testa un voto.

MARTEDÌ 25 NOVEMBRE, ORE 9:30 PRESIDIO ALL'ARAN - ROMA, LARGO DEI LOMBARDI. UNA TESTA, UN VOTO!