In questi giorni si parla di noi, dipendenti regionali, sui quotidiani locali o meglio dei nostri buoni pasto ; come lavoratori dell'Ente Regione Emilia-Romagna vorremmo entrare nel merito.
Nel caso de La Repubblica, ormai definitivamente trasformatosi in un
bollettino di propaganda del governo Monti, il taglio riguarderebbe i 6.000
(SEIMILA) dipendenti regionali.
Con un semplice tratto di penna siamo così raddoppiati e ci immaginiamo che sarà più semplice per questo bollettino sostenere fra qualche settimana, la necessità del secondo capitolo della spending review che prevede il taglio agli organici, con relativa messa in mobilità, del 10 % dei dipendenti non dirigenti al quale tutti i sindacati ad eccezione di USB hanno dato il via libera con l'accordo del maggio scorso.
Tutti i quotidiani parlano poi di un risparmio che deriverebbe dal taglio
dei nostri buoni pasto pari 2,7 milioni di Euro.
Questi dati che sono palesemente una velina fornita dall'amministrazione regionale non ci è dato modo di verificarli per un semplice motivo. Mentre da una parte l'amministrazione fornisce la velina ai giornalisti dall'altra oppone un rigoroso silenzio alla richiesta di apertura di un confronto sindacale e tace sui numeri.
Il silenzio della Giunta risulta ancora più assordante nel momento in cui diverse altre giunte regionali e i più importanti enti locali del nostro territorio, hanno già convocato un apposito incontro con i sindacati.
A noi non basta la banale dichiarazione dell'Assessore Bortolazzi al bollettino di propaganda di Monti.Una misura penalizzante soprattutto per un dipendente normale. Per lui a fine mese il taglio si farà sentire.E allora perché non convoca il tavolo di trattativa e si adopera per sterilizzare questa odiosa norma?????
Ci chiediamo a cosa porti questo silenzio da parte della giunta. Serve forse a sostenere in qualche modo quei sindacati amici che a babbo morto (la spending review già approvata)convocano uno sciopero perché patroni Griffi non vuole più concertare?
Ma c'è un altro silenzio che non ci è più sopportabile e riguarda quanti e quali siano i reali costi per chi siede nel parlamento regionale e soprattutto nel Governo regionale, visto che in ultima analisi sono loro che possono decidere se e come applicare il taglio del nostro buono pasto! Per noi il buono pasto è semplicemente un parte di salario che ci siamo conquistati in anni di mobilitazione e contrattazione, non servono i
sofismi di chi si inventa che i buoni pasto sono strumentali ad una migliore organizzazione del lavoro.
I buoni pasto sono salario integrativo e chi ci taglia il buono pasto ci taglia la busta paga!!!!
Chiediamo un po' di trasparenza e di decenza: la Giunta e l'Assemblea legislativa dicano pubblicamente come funziona il buono pasto per gli assessori e i consiglieri, da permetterci così di avere tutti gli elementi per discutere seriamente dei possibili risparmi!
Esiste un Assessore e/o un Consigliere che vogliano essere trasparenti?
Dichiarino pubblicamente modalità e costi dei buoni pasto della politica
regionale.
NO ai tagli Apertura immediata del confronto sindacale!
Aderente
alla FSM