Quis custodies ipsos custodes?
Se lo chiedeva Giovenale nella sua VI satira. Correva il 127 circa dopo Cristo.
La domanda, però, trascorso un paio di millenni è sempre attuale: chi controlla l’operato dei dirigenti degli Ispettorati Territoriali del Lavoro che non rispettano le disposizioni del testo unico sulla sicurezza?
Per la mancata osservanza degli obblighi sulla sicurezza del lavoro, numerosi sono le violazioni constatate, le prescrizioni all’adeguamento impartite e le sanzioni pecuniarie giustamente comminate ai datori inadempienti dalle strutture periferiche dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Visto ciò, ci si aspetterebbe che i controllori, appunto, cioè chi di dovere d’ufficio è incaricato di ispezionare e sanzionare gli altri, tenessero un comportamento esemplare all’interno della propria realtà lavorativa.
Spesso è così, a volte, purtroppo, un po’ meno.
Una di queste ultime eccezioni riguarda appunto i solerti ed inflessibili dirigenti della gran parte degli Ispettorati Territoriali del Lavoro della Campania (Napoli, Caserta, Avellino e Salerno), che non hanno provveduto, negli ultimi anni, a formare e/o aggiornare i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza designati dai lavoratori.
Tanto è stato appurato nella sola Campania dalla Federazione Regionale USB, con tanto di documentazione acquisita, attraverso istanze di accesso agli atti, ex legge n. 241/90 e ricorsi in Commissione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Anche se si sospetta che il fenomeno possa essere più esteso e riguardare anche altre realtà territoriali.
Va da sé che la mancata formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) ne compromette inesorabilmente il corretto svolgimento del ruolo e delle attività alla quale è stato destinato ed inficia la validità degli atti dallo stesso sottoscritti (DVR, verbale di riunione periodica ai sensi dell’art. 35, consultazione etc.), il tutto a discapito della salute e sicurezza dei dipendenti.
Il d.lgs n. 81/2008 è chiaro nello stabilire l’obbligatorietà della formazione e, in caso di violazione, le sanzioni penali, in via contravvenzionale.
Sicuramente nel caso degli Ispettorati si sarà trattato di un mero disguido (?!), ma esso è tanto più grave perché commesso dall’organo deputato a far rispettare quelle norme che esso stesso infrange.
Ma non è finita qui. …. perche detti dirigenti fanno parte del selezionato (!!) gruppo “Audit”, di controllo interno, costituito (con decreto n. 19 del 21.06.2018) presso l’Ufficio di staff del Capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, per la quale l’Amministrazione si è riservata il riconoscimento di un meccanismo incentivante all’interno del fondo per l’indennità di risultato.
Dunque, oltre al danno pure la beffa!
Dopo aver segnalato l’illegittima installazione dell’impianto di videosorveglianza presso l’IIL e ITL di Napoli e i tre sfratti esecutivi subiti dall’ITL di Salerno, pensavamo di aver raggiunto il culmine ………… . eravamo, invece, solo all’inizio.
Insomma il quadretto non è proprio dei più incoraggianti e allora crediamo che sia giunta l’ora di fare qualcosa, affinché l’Amministrazione non perda sempre più credibilità e affidabilità nei confronti della collettività.
Allora, di fronte a questa paradossale situazione, si ripropone imperterrito il quesito iniziale: chi controlla i controllori quando essi stessi infrangono le leggi che sono tenuti a far rispettare?
Forse nessuno perché per loro, si sa, le cose vanno sempre diversamente?
USB P.I. Coord. Nazionale MLPS, INL e ANPAL