Il 31 luglio 2023 è stata “approvata” l'ipotesi d'accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale in MP3. Come avevamo già precedentemente denunciato, nonostante in azienda si lavori su 3 turni, l’ipotesi d'accordo è stata presentata e fatta votare in una sola assemblea sindacale che si è svolta dalle ore 8,30 alle ore 10,30, a cui non hanno partecipato e non hanno potuto esercitare il diritto di voto la maggior parte dei lavoratori turnisti non presenti in turno a quell’ora in azienda.
È sempre stata chiara la volontà dei firmatari dell'ipotesi d’accordo di ridurre al minimo la partecipazione dei lavoratori. Noi come USB consideriamo il voto dei lavoratori su piattaforme e accordi come un principio fondamentale dell'azione sindacale. E per questo motivo abbiamo sempre guardato con sospetto coloro che riducono la partecipazione dei lavoratori per paura della democrazia.
Sui contenuti dell’accordo, dopo 3 anni di accordi ponte non c’è praticamente nulla sulla parte normativa, se non l’aumento del monte ore per la RSU e dei permessi studio. Per il resto, solo buoni propositi sulla carta, legati a confronti con l’azienda, ma nulla di contrattualizzato.
Sulla parte economica, lieve aumento dei buoni pasto che non tengono conto minimamente dell’incremento dell’inflazione, nessun aumento delle indennità e un PDR di 1700,00 euro come quota massima raggiungibile, totalmente variabile, legato a 5 indicatori di produttività e presenza, senza alcun consolidamento di quote di salario certo, che pure erano state inserite come richiesta in piattaforma.
Il meccanismo del premio totalmente variabile imporrà un aumento dei carichi di lavoro e della fatica fisica: gli indicatori 1 e 2 sull'avvio degli impianti e sulla messa in produzione dopo le soste settimanali non sono controllabili, fanno riferimento all’organizzazione produttiva interna e sono stati resi più sfidanti e più difficili da raggiungere.
L’indicatore 3 è legato alla presenza in quanto stabilisce un rapporto tra le ore lavorabili e il prodotto pronto e finito, senza considerare che gli impianti si fermano per cause non riconducibili all'attività dei lavoratori.
Sono stati introdotti, infine, gli indicatori 4 e 5, uno collettivo ed uno individuale, legati alla malattia e agli infortuni inferiori a 20 giorni, con rispettivamente il 6,5 e il 4,5%, ben al di sotto dì tutte le medie del tasso di assenteismo stimate sui nostri territori.
Ancora una volta i diritti ad ammalarsi e curarsi vengono considerati penalizzanti dal punto di vista economico, in un contesto in cui aumentano sensibilmente infortuni sul lavoro e malattie professionali, a causa dell'aumento dello stress, dei ritmi e dei carichi di lavoro.
In particolare, riteniamo illegittimo contrattualizzare l’infortunio ai fine del Premio di Risultato e ci riserviamo di fare una verifica nelle sedi competenti.
In buona sostanza, l’ennesima contrattazione a perdere con cui direzione aziendale, RSU e sindacato firmatario si assumono ancora una volta la responsabilità di abbassare la qualità della contrattazione aziendale, introducendo elementi peggiorativi che nei fatti piegano totalmente quote di salario alla produttività e alla presenza, senza considerare ancora una volta gli enormi sacrifici che i lavoratori sono costretti a fare quotidianamente.
Invitiamo i lavoratori di MP3 a non arrendersi di fronte a chi oggi decide chi può votare e chi no su un’ipotesi d’accordo che peggiora le condizioni in azienda, considerando la democrazia come una questione di comodo.
Come USB continueremo a sostenere i lavoratori MP3 davanti ai cancelli e non, per continuare a tutelari i loro diritti e la loro dignità.
USB Lavoro Privato Bologna