Ieri si è tenuta una riunione tra i vertici della SSPA e le Organizzazioni Sindacali sulla riorganizzazione delle sedi della Scuola Superiore.
Il Presidente della SSPA Prof Tria, illustrando la bozza di decreto di riorganizzazione ha chiarito la questione sia delle sedi periferiche che della riduzione dei dirigenti presso le stesse, asserendo che per quasi tutte le sedi periferiche la riorganizzazione ha previsto un decentramento delle competenze e un accentramento delle linee dirigenziali a Roma.
Per quanto riguarda la didattica presso le sedi il prof. Tria, comunicando le decisioni politiche nel merito, ha ribadito che se gli accordi con le regioni (vedi Regione Sicilia) per reperire fondi per le attività didattiche non andranno a buon fine le sedi periferiche verranno chiuse, Acireale, probabilmente, a suo parere, sarà la prima ad essere chiusa in quanto inadeguata(!?).
Rimaniamo sorpresi che il presidente faccia queste dichiarazioni alla luce di una situazione in cui la pubblica Amministrazioni in generale sta subendo un fortissimo attacco e si stanno operando i tagli più pesanti attraverso le Finanziarie. Per cui sa benissimo che le regioni, che non garantiscono più neanche il servizio sanitario ai cittadini, non potranno di certo spendere per la SSPA. Sarebbe poi da chiedere se l’obiettivo che si è prefisso alla luce di quanto sta accadendo non sia quello piuttosto di un forte ridimensionamento del ruolo istituzionale che ha avuto e ha la Scuola Superiore.
La probabile decisione di chiudere Acireale preluderà alla chiusura poi di tutte le altre sedi, ad esclusione di Roma e Caserta, e conseguentemente metterà in forte disagio i colleghi che attualmente operano in queste sedi. Considerate le asserzioni che ha fatto il presidente durante la riunione circa gli impedimenti (leggi norme contrattuali) che non gli consentono la distribuzione ad personam di “premi”, possiamo immaginare come intenda intrattenere delle corrette relazioni sindacali, cosa che ci porterà, come USB, a dover affrontare la questione quanto prima e sperando non in maniera conflittuale.
Se chiuderanno le sedi si dovrà prevedere tutta la necessaria protezione al fine di tutelare la condizione lavorativa e salariale dei colleghi coinvolti.
Auspichiamo che quello di ieri sia stato solo un primo incontro interlocutorio a cui dovranno seguire ulteriori e necessari incontri per chiarire posizioni e intenti da parte dell’Amministrazione e dare anche risposte a quanto da noi chiesto.
Naturalmente tutto ciò dovrà vedere il doveroso coinvolgimento di tutta l’Amministrazione Presidenza del Consiglio.
USB Pubblico Impiego
Coordinamento PCM