Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

RASSEGNA STAMPA

CINECITTA', PIU' DI DUE MESI IN HOTEL. L'ODISSEA PER CENTODIECI FAMIGLIE

Roma,

Dopo l’incendio. Vivono ospiti in albergo dal 27 ottobre gli abitanti di via Libero Leonardi «Vogliamo tornare a casa, il Comune ci dia una mano per velocizzare l'iter dei lavori»

Epolis

 

di Paolo Anastasio

 

 

Non ce la fanno più a vivere in albergo, dopo che hanno dovuto lasciare casa loro per l'incendio che il 27 ottobre ha mandato in fumo lo stabile di via Libero Leonardi a Cinecittà Est. Sono 110 le famiglie che vivono così, fuori casa, dopo l'incendio doloso che ha distrutto casa loro. Sono ospiti in tre alberghi -  a Cineccità, Capannelle e Torrenova - grazie ai soldi del Comune. Altre 40 famiglie hanno trovato un appoggio da parenti e amici. Tutti in attesa che si faccia luce sui responsabili dell'incendio, appiccato a notte fonda, che solo per caso non ha provocato vittime. Ma soprattutto in attesa che partano i lavori di ristrutturazione degli spazi comuni del condominio, per poter finalmente tornare a casa e a una vita normale.

MA LE COSE stanno andando per le lunghe e le famiglie soffrono. Per questo lanciano un appello al sindaco Alemanno, che all'indomani dell'incendio si era impegnato per farli rientrare al più presto a casa: «Dal 20 dicembre scorso tutti gli spazi del condominio sono stati dissequestrati - dice l'amministratore del condominio, Mario Peciola - chiediamo agli avvocati del Comune, che stanno lavorando al capitolato di gara per la ristrutturazione delle palazzine, di accelerare l'iter burocratico-  amministrativo. Sappiamo che dal varo dell'appalto ci vorranno almeno tre o quattro mesi prima che i lavori siano terminati. I residenti non vogliono andare alle calende greche». Perché vivere in albergo è dura. I proprietari degli appartamenti, sparsi nei tre alberghi, hanno costituito il ‘comitato dei capiscala’, per tenersi uniti. E stanno organizzando un'iniziativa in Campidoglio, per chiedere all'amministrazione di farsi carico della loro situazione di disagio. Per tutti parla Gabriele Giannini, portavoce degli sfollati: «Siamo fuori casa da due mesi e mezzo, vorremmo sapere quando possiamo sperare di rientrare a casa nostra - dice Giannini - l'iter burocratico per l'avvio dei lavori si sta rivelando più complesso del previsto e noi siamo in attesa di sapere quando sarà possibile cominciare con i lavori. Per ora è tutto fermo». Le famiglie chiedono una mano al sindaco: il 20 dicembre hanno dissequestrato l'ultima parte dello stabile, il parcheggio a pian terreno e tecnicamente potrebbero partire i lavori dal punto di vista della magistratura. Ma c'è da definire tutta una serie di questioni, di carattere amministrativo. «Ringraziamo il Comune che garantisce l'albergo – dice Giannini - Ma l'attesa si fa dura. L'ultima parte del garage dissequestrata a dicembre è ancora ingombra di macerie. Il degrado ambientale dello stabile è pesante, dovrebbe essere affrontato subito. L'incendio ha provocato la dispersione di diossina, idrocarburi, materiale incombusto che ancora gravita nell'aria». I proprietari di appartamento avevano un'assicurazione dello stabile. Fatto sta, che un capitolato dei lavori c'è, «condiviso con il Comune - precisa Giannini - che si è preso l'onere, attraverso i suoi uffici tecnici, di analizzare i danni. Ora c'è in piedi la trattativa, per capire la copertura assicurativa ». Da quanto si apprende, la stima non ufficiale dei danni è di 3 milioni di euro. L'assicurazione sarebbe disposta a coprire meno della metà. Ma è ancora tutto da definire.

 

La chiave:

1 Quattro persone in una stanza

Disagio delle famiglie, costrette a vivere in una stanza d'albergo quattro metri per tre. Niente privacy, a volte quattro in una stanza. Quelli che soffrono di più sono gli anziani e i giovanissimi. Spazi stretti, gente ammassata.

 

2 Finestre aperte porte sfondate

Le famiglie sono in ansia. Case distrutte, con le finestre aperte e le porte sfondate. C'è la vigilanza anti-sciacallaggio giorno e notte. Le spese di ristrutturazione degli appartamenti sono a carico dei proprietari.