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Circumvesuviana Un grave incidente - con morti e feriti - su una rete sulla quale non vigila lʼAgenzia Nazionale

Napoli,

EDITORIALE

Circumvesuviana

Un grave incidente - con morti e feriti - su una rete sulla quale non vigila lʼAgenzia Nazionale

per la Sicurezza delle Ferrovie

Questo numero delle nostre Cronache è dedicato

al disastro ferroviario della Circumvesuviana

del 6 agosto 2010. Abbiamo sentito la necessità

di far uscire a breve distanza dal primo,

un secondo numero per raccontare alcuni fatti di

un disastro annunciato.

Annunciato perché, come potrete leggere

negli articoli, era già stata posta l’attenzione alle

problematiche relative alla conduzione del treno

con il solo macchinista (Agente Solo) e quelle

dell’infrastruttura e dei mezzi. La concomitanza

di diversi fattori di degrado hanno infatti portato

all’incidente; il treno è deragliato su un rallentamento

(a 20 km/h) non protetto da alcun sistema

di sicurezza.

Disastro perché è costato la vita a due persone,

Giuseppe Marotta e Carlo Cautiero.

In questo numero abbiamo raccolto la testimonianza

di lavoratori interessati dall’incidente

e documentazione riguardante lo stato di scarsa

sicurezza di mezzi e linea, ove il servizio veniva

prestato con un modulo di condotta ad

agente solo e con il famigerato pulsante dell’uomo

morto. Situazione molto simile al disastro

di Crevalcore di 5 anni e mezzo fa.

Una cosa che preoccupa è l’assoluto silenzio

sindacale calato su un disastro che probabilmente

si sarebbe potuto evitare. È notizia recente

che tutte le sigle sindacali firmatarie di contratto

abbiano infatti sottoscritto un accordo con il

Gruppo FNM S.p.A., con il quale si da seguito ai

turni di lavoro che prevedono un solo macchinista

anche sui locomotori non comunicanti con il

resto del convoglio, sui servizi da effettuare sul

Brennero (cosa che peraltro già avveniva, ma ora

esiste il permesso sindacale).

È logico quindi aspettarsi che le medesime

sigle che nel 2003 (in Circumvesuviana) hanno

avvallato l’agente solo, e oggi lo estendono anche

ai servizi a lunga percorrenza, non vogliano

dar risalto alle terribili conseguenze di questi accordi.

la Redazione