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CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA – DISAGIO PRESSO GLI UFFICI DI QUARTO

Genova,

CITTÀ METROPOLITANA DI GENOVA – DISAGIO PRESSO GLI UFFICI DI QUARTO

LA MAGGIORANZA DELLA RSU SEMBRA NON SOSTENERE LA DECISIONE PRESA DAI LAVORATORI E DALLE LAVORATRICI

 

Andiamo per ordine:

 

  • dopo essere venuti a conoscenza, quasi per caso, che esiste un progetto di estensione della palestra che occuperà l’attuale area adibita a parcheggio, i dipendenti della struttura di Quarto della Città Metropolitana di Genova, dopo anni di segnalazioni in merito alla progressiva decadenza degli uffici (mancanza di luoghi di ristoro, microclima inadeguato in inverno e in estate, difficoltà di raggiungimento del posto di lavoro con i mezzi pubblici, carenze della sicurezza della struttura, ultimamente anche scarsa pulizia a causa della riduzione delle condizioni dell’appalto, ecc…), hanno chiesto alla RSU di farsi carico della possibile forte carenza dei posti auto.

     

  • Il 19 ottobre veniva inviata quindi la prima segnalazione all’amministrazione, con la quale, facendo presenti i disagi, veniva chiesto un riscontro urgente alla nota stessa e chiarimenti in merito. L’urgenza è dettata dal fatto che il cantiere dovrebbe essere aperto a breve, con poco tempo per trovare soluzioni alternative.

     

  • Non c’è stato alcun riscontro a questa nota. Silenzio di tomba.

     

  • Il 26 ottobre, nel corso di una assemblea bella e partecipata, i dipendenti hanno quindi deciso all’unanimità di chiedere urgentemente all’amministrazione un incontro/sopralluogo presso gli uffici di Quarto, per rendersi conto della situazione. Soprattutto, i dipendenti, si sono dimostrati davvero determinati e consapevoli nell’approvare la risoluzione di attendere un riscontro entro il 6.11.2023 e di mettere in atto le forme di mobilitazione previste dalla legge trascorso inutilmente tale termine.

     

  • Non c’è stato alcun riscontro neanche a questa nota. Silenzio di tomba.

 

 

Per questo motivo, l’USB ha proposto alla RSU di procedere, previa consultazione dei dipendenti, alla proclamazione dello stato di agitazione, che determina l’attivazione delle “procedure di raffreddamento e di conciliazione”. Il Prefetto è tenuto a convocare le parti per cercare una via di conciliazione. Quindi si tratta solo di un primo passo, che i lavoratori e le lavoratici di Quarto hanno tutte le carte in regola per compiere.

 

Ma sembra che i soliti noti, invece che sostenere la RSU e la decisione dell’assemblea, si stiano muovendo come al solito: interfacciarsi direttamente con l’amministrazione, passando come carri armati sulla volontà espressa dai dipendenti.

 

Come del resto fanno da decenni, seguendo la loro natura di applicare la “concertazione”, dimostrandosi incapaci di praticare forme di democrazia diretta.

 

Faranno i pompieri, cercheranno di tenerci buoni, ci chiederanno di lasciar fare a loro che sono grandi e potenti e se ne intendono (mica come noi, stupidi, piccoli dipendenti che non sanno quello che fanno!).

 

Vi diranno che lo fanno per “tutelarvi” da fantomatiche ritorsioni o sanzioni, che “non ci sono i presupposti” per proclamare lo stato di agitazione.

 

Cercheranno di confondervi con parole, parole, parole …. ma fatti niente!

 

Passeranno i giorni e partirà il cantiere, magari con piccole modifiche.

 

Immaginiamo anche parcheggi riservati ai dirigenti.

 

La RSU è indipendente dalle sigle sindacali. I delegati sono eletti direttamente dai lavoratori e li dovrebbero sempre rappresentare.

 

USB chiede alla RSU di proseguire sulla strada decisa in assemblea dalle lavoratrici e dai lavoratori di Quarto.

 

USB P.I. Funzioni Locali Liguria